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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 15:30.

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Una scuola di eccellenza nel settore della filiera del legno e del design, aperta a giovani studenti italiani e svizzeri in cerca di una formazione professionale ad alto livello (diversi i diplomi federali contemplati, alcuni dei quali relativi a figure sconosciute in Italia), ma anche alle aziende che potranno iscrivere dipendenti e operai a corsi di aggiornamento. Una scuola a tutti gli effetti svizzera – avrà sede a Poschiavo, a pochi chilometri dal confine con la Valtellina – ma dalla portata internazionale: unica nel panorama italiano, è stata accreditata dalla Regione Lombardia che garantirà ai propri studenti 5mila euro l'anno, mentre Confindustra Sondrio si è già attivata per sostenere le aziende che faranno richiesta di contributi. «Confindustria Sondrio – afferma la presidente Cristina Galbusera - si farà carico delle azioni di marketing a livello nazionale e si attiverà per aiutare le aziende ad accedere ai fondi interprofessionali come Fondimpresa».

Il Centro tecnologico del legno (Ctl) – così si chiama l'istituto di formazione superiore presentato ieri ( venerdì 9 maggio) a Milano - aprirà i battenti il prossimo autunno con corsi in italiano e tedesco, impostati sul metodo duale elvetico, ossia, lezioni teoriche affiancate da laboratori e stage in azienda. Il progetto prese il via nel 2008 da una felice intuizione dell'attuale Podestà di Poschiavo (in pratica il sindaco, ndr) Alessandro Della Vedova ed è stato concepito con una capacità di autofinanzimento di 5 anni. Si parte con una dotazione di 4 milioni di franchi, ma una volta a regime ne verranno investiti 17.

Tra i partner dell'iniziativa transfrontaliera, diverse istituzioni. Sul versante italiano, Regione Lombardia, Provincia di Sondrio. Su quello elvetico, Regione Valposchiavo, Cantone dei Grigioni - che ha erogato un contributo a fondo perso di 500mila franchi, e un finanziamento a tasso agevolato da 1,5 milioni di franchi -, mentre il Comune di Poschiavo ha messo sul piatto 650mila franchi dopo aver ottenuto il consenso della popolazione.

Nella compagine societaria anche la scuola tecnica superiore della Svizzera sud-orientale (il prestigioso istituto Ibw di Coira che investirà 500mila franchi e sarà garante dell'aspetto didattico-formatico), il Gruppo SCM di Rimini, leader al mondo nelle macchine a controllo numerico nel settore del legno (la scuola servirà anche da banco di prova per i macchinari prodotti) che sosterrà un impegno economico 800mila franchi. Completa l'elenco degli azionisti della "sa" anche Politec, il polo tecnologico della Valtellina che da tempo ha avviato ricerche nel settore del design.

Diverse le figure professionali che verranno formate: interior design, specialista nelle finiture , falegname responsabile di progetto o di produzione (diploma federale), tecnico del legno diplomato, maestro falegname (diploma federale). Nei primi due anni sono state previste – la stima è prudenziale - circa 150 iscrizioni l'anno, che raddoppieranno nel medio periodo per poi arrivare – una volta a regime – a mille formandi l'anno.
La scuola, pur essendo in Svizzera, si rivolge prevalentemente ad un bacino italiano, sondato a suo tempo con una indagine di mercato: se infatti quello ticinese rappresenta 210 aziende con 850 addetti, il distretto del mobile della Brianza consta di 6500 realtà produttive e di 30mila addetti. Molto interessata alla scuola di Poschiavo anche la Valtellina, non solo per le 400 aziende della filiera (1200 addetti), ma perché le segherie del territorio rappresentano il 12% dei volumi di produzione nazionale.

«L'innovazione è indispensabile per restare sul mercato, ma occorre investire anche nelle risorse umane. Ben venga una scuola che ci consenta di avere personale sempre aggiornato e che possa conoscere e testare le macchine su cui lavora», tiene a dire Annalisa Rainoldi, titolare dell'omonima segheria valtellinese, tra le più importanti d'Italia: «Il mondo della scuola è sempre molto lontano dalle nostre aziende. Questo centro diventa per noi un bacino prezioso dal quale attingere i nuovi assunti che sempre più spesso fatichiamo a trovare».

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