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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2014 alle ore 14:52.

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Sono 108 le aziende umbre che sono entrate a far parte della sesta edizione del volume "The italian best companies 2014-2015", una raccolta di 10.750 società di capitali analizzate dal Centro studi economico e finanziario Esg89 group che si sono distinte per elevata redditività, buona patrimonializzazione, basso indebitamento bancario, tenuta e crescita economica. In sostanza la "spina dorsale" del Belpaese, dove spiccano In Umbria tra i primi posti Cucinelli, Umbra Cuscinetti, Monini e Luisa Spagnoli con più di 100 milioni di fatturato.

"Vivere in Umbria è un privilegio, il nostro territorio e la qualità di vita che ci offre il cuore verde d'Italia, non hanno prezzo" quanto affermato da Brunello Cucinelli in occasione della presentazione del volume (tenutasi oggi, venerdì 9 maggio, presso il teatro della Filarmonica di Corciano, ndr).
Le 10.750 aziende migliori d'Italia sono così divise: 6.600 con fatturato tra 5-50 milioni di euro, 2.800 tra 10-25 e 1.400 con più di 100 milioni di fatturato. "In questo volume – spiega Giovanni Giorgetti, ceo Esg89 group - abbiamo voluto raccontare la caparbietà di imprenditori coraggiosi, che continuano a raggiungere importanti risultati nei vari comparti economici, anche in questo periodo di grave crisi".

Sono prevalentemente imprese manifatturiere che esportano nel mondo il made in Italy e che fanno dell'eccellenza e della qualità del prodotto il plus vincente, ma sono anche imprese che operano in modo straordinario nel commercio e nei servizi. Grazie alla creatività e all'artigianalità - prosegue Giorgetti – queste aziende sono riuscite a creare un mix vincente che è alla base del lifestyle italiano, apprezzato in tutto il mondo". Ma la sfida tutta da giocare per Italia sarà la knowledge economy, ovvero quella di riuscire a recitare un ruolo di leader nell'economia nei prossimi anni, composta da un mix fra cultura, innovazione e sapere. "Il 2014 sarà l'anno dell'auspicata ripresa e da cui ripartire – sottolinea Giorgetti -. La sua entità dipenderà però dalle illuminate scelte di politica economica in Italia ed in Europa: meno austerità fine a se stessa e più politiche di investimento e di crescita anche di natura bancaria".

In occasione della presentazione del volume si è parlato anche di Expo 2015 quale importante opportunità per l'imprenditoria italiana. Da una interessante analisi condotta dalla Esg89 tra le best companies ad aprile 2014 scaturisce come l'ottimismo risieda al Centro-Nord dove il 34% delle società vede il 2014 e il 2015 con grande ottimismo, il 33% vede nel Governo Renzi un futuro complessivamente positivo e il 42% delle aziende vede l'Expo 2015 come una grande opportunità di sviluppo per l'Italia.

"L'immagine che vogliamo far passare dell'Italia all'Expo 2015 – spiega Ignazio Di Pace, ambasciatore padiglione Italia Expo 2015 - è quella di una nazione bellissima piena di arte e cultura, ma anche fiera della proprie tradizioni e pronta ad aprirsi con entusiasmo al futuro". "L'economia – spiega Valeria Fedeli, vice presidente del Senato - ha bisogno di trasparenza del prodotto e di comunicazione delle eccellenze che nel nostro Paese sono tantissime, il tutto va legato ad una azione di anticontraffazione che permetta al consumatore di fidarsi del marchio Italia".

A chiudere gli interventi è stato Marco Felisati, vice direttore Europa e internazionalizzazione Confindustria: "Speriamo che le best companies aumentino e facciano da traino alla rinascita economica. Agli imprenditori serve uno sgravio del carico fiscale, una semplificazione legislativa e delle buone condizioni quadro che non sono altro che infrastrutture viarie e ammodernamenti, che solo il Governo di un Paese può dare".

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