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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2014 alle ore 16:49.

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È una firma che vale 2.600 posti barca, 8mila occupati, 250 milioni di euro di investimenti quella apposta stamattina sul contratto di rete tra i cinque principali porti turistici della Riviera romagnola. Le marine turistiche di Cesenatico, Rimini, Cattolica, Portoverde-Misano Adriatico e Marinara (Ra) hanno infatti dato vita oggi al primo contratto di rete in Italia tra porti turistici, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e la maggiore organizzazione europea di approdi turistici, la MDL Ltd di Southtampton (società leader nel vecchio continente con oltre 10mila posti barca gestiti attraverso 70 marine).

Obiettivo: fronteggiare la crisi della diportistica italiana facendo massa critica, per avere visibilità nelle principali fiere internazionali di settore, sui canali web e sulle riviste di settore; ma anche intercettare il bacino di utenza dei diportisti per aprirgli le altre mete turistiche della via Emilia sulla terraferma, dall'enogastronomia all'arte, dalla motorvalley all'Appennino bianco e verde fino alle terme.
I diportisti rappresentano un target turistico molto appetibile dal punto di vista economico: ogni imbarcazione ormeggiata sul territorio genera un'occupazione media di circa 2,3 addetti; i diportisti spendono circa 5mila euro l'anno per l'affitto dell'ormeggio e altri 6mila euro per il rimessaggio e manutenzione della propria barca, mentre al di fuori della darsena spendono in media 90 euro al giorno a testa.

«La formula della rete d'impresa - sottolinea Maurizio Melucci, assessore emiliano-romagnolo al Turismo intervenuto oggi alla firma del contratto di rete, al Grand Hotel di Rimini - è imprescindibile se vogliamo rivolgerci al mercato internazionale. Abbiamo di fronte un turista e un comparto dal grande potenziale a cui rivolgerci e tantissime opportunità di escursione da offrire per ogni tipo di interesse. Opportunità che i Club di prodotto e gli operatori privati devono però saper organizzare».
Un gioco di sponda tra marine e offerta regionale tout-court, con cui contrastare la crisi del turismo nautico e l'eccesso di offerta: in Italia sono stati realizzati 17mila nuovi posti barca negli ultimi sei anni e altri 20mila sono in via di completamento (dati Assomarinas).

«L'anno in corso, numeri alla mano, presenta le stesse difficoltà del 2013, la ripresa è rinviata al 2015, quando potrà partire il credito al consumo ed il Governo avrà ricreato il clima di fiducia nell'utenza», ha ribadito pochi giorni fa Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, esortando le amministrazioni regionali a intensificare le attività di marketing oltrefrontiera, di fronte alla crisi della domanda domestica, e a inquadrare il porto turistico come "impresa turistico-ricettiva", per innescare i vantaggi fiscali propri del settore alberghiero e compensare così i pesanti effetti causati dalla tassa di possesso.

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