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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2014 alle ore 12:47.
L'ultima modifica è del 29 maggio 2014 alle ore 13:51.

Plauso di Cisl e Uil, mentre la Cgil rimarca le distanze sui temi del lavoro. Per il ministro del Lavoro Poletti ci sono le condizioni per il cambio di passo. «Siamo nella convinzione tutti che i problemi sono molto difficili ma le condizioni per rilanciare il nostro Paese ci sono» ha affermato Poletti, al termine dell'assemblea annuale di Confindustria.
«Oggi tutti i soggetti in campo devono giocare la loro partita, il governo con le riforme, perchè è il momento di farle sia in Europa che in Italia, e gli imprenditori per la loro parte. A me pare ci siano le condizioni e la convinzione di un cambio di passo -ha concluso Poletti- altrimenti c'è la stasi o una ripresa talmente lenta da non creare lavoro e questo è il grande problema che abbiamo davanti» ha concluso Poletti annunciando che «La legge delega sul lavoro sarà approvata dal Parlamento entro agosto».

Poletti: contratto a tempo indeterminato meno caro

Il ministro ha poi annunciato che il contratto a tempo indeterminato costerà meno e sarà più "competitivo". Ad affermarlo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rispondendo ad una domanda sulla richiesta di Confindustria di aprire questo capitolo.
"Il contratto a tempo indeterminato - ha detto Poletti - deve essere reso competitivo abbassandone i costi, soprattutto all'entrata" e farà da contraltare alla "riforma dei contratti a termine" che il Parlamento ha già approvato. "Appena la delega sarà approvata - ha assicurato - noi faremo i decreti delegati e con l'attuazione di questa delega risolveremo questi problemi".

Bonanni: le imprese investano di più

Giudizio positivo sulla relazione di Squinzi dal leader della Cisl: «La relazione del presidente Squinzi mi pare molto adatta ad affrontare i problemi odierni - ha commentato Bonanni - molto adatta a stimolare un impegno nuovo e molto adatta a sostenere una grande organizzazione».Nel suo discorso il presidente degli industriali italiani ha rivolto un appello ai sindacati sulla necessità di cambiare strada: «Basta liturgie, serve innovare » aveva sottolineato Squinzi nella sua relazione . Sfida raccolta dai sindacati che sulla lotta alla corruzione rilanciano. «In Italia - ha chiarito Bonanni - ci sono 30mila stazioni appaltanti: è una vera e propria riffa. È un Bengodi per corrotti e corruttori» ha spiegato il segretario della Cisl. Il governo, sottolinea ancora Bonanni, «più che un Commissario deve riportare in ordine questa vicenda. Trentamila stazioni appaltanti non esistono in nessun posto al mondo. In Francia non si supera un centinaio. Abbiamo un commissario ma come può monitorarne così tante? È una riffa, una Babele».

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