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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2014 alle ore 15:51.

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Dopo due mesi d'attesa, è finalmente pronta la convenzione tra il ministero dei Beni culturali e la propria società in house Ales per il reclutamento di 61 nuovi dipendenti a tempo determinato agli scavi di Pompei. Per la nuova mission la spa amministrata da Giuseppe Proietti si avvarrà di «proprio personale, collaboratori, organismi e consulenti scelti attraverso specifica procedura di recruiting».

Il ministro Dario Franceschini ne parlò per la prima volta a marzo, pochi giorni dopo il suo insediamento, mentre le cronache quotidiane erano tempestate di notizie su crolli e furti d'opere d'arte all'interno dell'area archeologica meglio conosciuta e peggio conservata del mondo. Al termine di un tortuoso iter procedurale si è avuta la sottoscrizione del documento che da qui al 2015 assicurerà forze fresche al sito vesuviano, retribuite attraverso le risorse del piano del rafforzamento della capacity building (dote di 3 milioni) e del piano per la fruizione (dote di 7 milioni) del Grande progetto da 105 milioni cofinanziato dall'Ue. Con il primo asse, Ales porterà a Pompei 23 persone tra amministrativi (11), addetti e operatori dell'ufficio contenzioso (6), tecnici informatici (3), redattori esperti di pubblicazioni web (2) e un responsabile di progetto.

Sul versante del piano della fruizione, saranno reclutati innanzitutto 30 operatori per l'assistenza al pubblico e la vigilanza che avranno il compito di tenere stabilmente aperte Terme Suburbane, Domus dei Gladiatori (quella crollata nel novembre del 2010 e oggi da ricostruire), Casa dei Quattro Stili, Termopolio di Vetuzio Placido, Casa del Larario di Achille, Casa della Caccia Antica, Casa dei Cei, Casa dei Cornelii, Casa dell'Ara Massima e Casa di Apollo, sotto la guida di un responsabile di progetto e di un supervisor. Arriveranno poi tre addetti alla manutenzione e sei vigilanti anche in questo caso agli ordini di un responsabile di progetto e un supervisor.

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