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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2014 alle ore 08:26.

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"Forse è ancora troppo timida, ma la ripresa c'è ed è più evidente nella meccanica, nella meccatronica, nell'agroalimentare, i settori chiave del nostro manifatturiero. E c'è il dato dell'export, che ha rotto il muro degli 8,5 miliardi nel 2013, a confortare il clima di ritrovata fiducia che si respira sul territorio". Stefano Landi, presidente della Camera di commercio e degli industriali di Reggio Emilia commenta così i dati diffusi oggi in occasione della dodicesima edizione della "Giornata dell'Economia", l'appuntamento annuale del sistema camerale al Teatro Valli.
Un'economia ancora in chiaroscuro, quella reggiana: la produzione è in aumento dell'1,4%, il fatturato dell'1,2%, prima inversione di tendenza dopo cinque trimestri consecutivi di calo. Restano in forte sofferenza il commercio, che ha raggiunto il minimo storico dall'inizio della crisi, e le costruzioni, ma anche qui si registra, quantomeno, un rallentamento della fase recessiva. Gli ordini dall'estero corroborano l'ottimismo, con un +4% nel primo trimestre, dopo aver chiuso il 2013 con un +1,8% raggiungendo la cifra record di 8,6 miliardi, equivalente ad oltre il 50% del valore aggiunto reggiano.

L'attesa è ora per l'insediamento della prossima giunta amministrativa con cui riallacciare il filo del nuovo ruolo mediopadano che Reggio Emilia deve conquistare, complice la vetrina di Expo2015. "L'essere a 40 minuti di treno dal centro di Milano con la nuova stazione dell'alta velocità – sottolinea Landi – apre alla nostra economia opportunità enormi, che si sommano al rilancio dell'area nord, tra l'eccellenza internazionale in campo formativo di Reggio Children e il tecnopolo inaugurato lo scorso anno".
Tornando ai numeri, la provincia di Reggio Emilia ha chiuso il 2013 con un calo del valore aggiunto dell'1,7%, con la previsione quest'anno di un ritorno in terreno positivo attorno al +1%, secondo le previsioni di Prometeia-Unioncamere. E anche se il 5,8% di disoccupazione è la metà del dato nazionale, il confronto con il 2,3% del 2008 è un chiaro sintomo della peggiorata qualità di vita anche in quest'isola felix. "La necessità di fare spending review è forte anche qui – aggiunge il presidente – a partire dall'ente camerale per cui ho presentato un progetto di autoriforma che va verso il dimagrimento della struttura e possibile alleanze con altre camere, così come sta avvenendo per il sistema confindustriale".

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