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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2014 alle ore 15:15.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2014 alle ore 15:26.

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«La mia è una posizione di intransigenza assoluta, direi da talebano; nelle nostre imprese non c'è spazio per alcun tipo di compiacenza o accettazione di pratiche che non siano di assoluta trasparenza». Giorgio Squizi chiude l'assemblea degli industriali di Padova e il richiamo non può che essere ai fatti di cronaca della tangentopoli veneta. «Occorre uno scatto morale, del Paese tutto - aveva detto nella sua relazione il presidente veneto Massimo Pavin - e poi c'è la nostra responsabilità. Chi corrompe fa male alla propria comunità e fa male al mercato, produce un grave danno alla concorrenza e ai suoi colleghi. Queste persone non possono stare in Confindustria».

Il presidente di Confindustria Veneto, Roberto Zuccato, ha annunciato che giovedì prossimo il direttivo regionale dell'associazione farà un sopralluogo ai cantieri del Mose: «È un'opera che deve andare avanti - ha detto Zuccato - vanno tenute separate le responsabilità personali e giudiziarie dal in valore dell'opera in sé».

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