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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2014 alle ore 17:48.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2014 alle ore 18:02.

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La pratica della vela come palestra di formazione per manager. E' questa la strategia che si sta sviluppando presso il Centro velico Caprera e che sta riscuotendo un notevole interesse tra le imprese, intenzionate a promuovere il consolidamento di squadre operative affiatate ed efficienti. Il Centro Velico Caprera (CVC) è una delle più antiche scuole di vela italiane ed una delle più grandi del Mediterraneo. Sin dalla sua fondazione, nel 1967, ha accolto un numero complessivo di oltre centomila allievi. È un'associazione senza fini di lucro e un membro dell'ISSA (International Sailing School Association).

La scuola fu creata da un'idea di Vittorio di Sambuy e di Marco Notarbartolo di Sciara, allora presidente della Sezione di Milano della Lega navale italiana, che ottennero in concessione i terreni su cui sorse il centro. Franco Brambilla, presidente del Touring Club Italiano, si associò garantendo il supporto organizzativo e amministrativo del TCI. Infine Guido Colnaghi, che rappresentava in Italia l'associazione francese dell' École des Glénans, fornì lo spirito e la didattica d'insegnamento che contraddistinse fin dall'inizio il carattere del CVC.

La scuola è insediata nella parte sud-occidentale dell'isola di Caprera, nell'arcipelago de La Maddalena in Sardegna, tra punta Coda e il golfo di porto Palma, e consta di tre basi. Sul lato di punta Coda, dove risiedono gli allievi di iniziazione deriva, sorgono edifici militari adibiti a camerate, aule di lezione, mensa e servizi. La seconda base è situata ai piedi di monte Fico ed ospita gli allievi dei corsi di deriva avanzata. La terza ed ultima base si trova nella sponda ovest di porto Palma, dove si svolgono i corsi di iniziazione cabinato e precrociera. Sono inoltre presenti una carpenteria per la manutenzione delle barche, una veleria ed un'officina meccanica. Ogni giornata al CVC è scandita da orari che devono essere rispettati da tutti i membri della comunità. Nella giornata "tipo" si alternano lezioni teoriche e pratiche, intervallate dai pasti. Agli allievi è richiesta una giornata di comandata da dedicare alla manutenzione della base ed alla collaborazione in cucina.

Gli istruttori prestano servizio a titolo volontario gratuito e sono scelti tra i migliori allievi della scuola. Tra i percorsi formativi più interessanti, quello della formazione outdoor, in ambienti totalmente diversi dalla realtà aziendale, ha ottenuto un elevato successo negli ultimi anni. Protagonisti dei progetti Silvia Ferri e Paolo Martano. Le attività di outdoor si centrano sullo sviluppo di comportamenti organizzativi attraverso l'uso di metafore e contesti nuovi, fuori dalla vita quotidiana, dove è possibile fare esperienza sulle competenze relazionali o manageriali che si intendono sviluppare. Durante la fase di debriefing (corta) o rielaborazione (lunga e approfondita) si analizzano le dinamiche emerse e si riportano le deduzioni tratte nella realtà lavorativa. Il trainer in queste attività ha il compito di facilitatore, proponendo ai discenti attività pratiche (imparare facendo), osservando gli sviluppi e le dinamiche e aiutandoli poi a far riemergere gli aspetti più rilevanti dell'accaduto. L'outdoor training, come metodologia formativa, è utilizzato soprattutto per le tematiche legate al team building, al team work e alla leadership.

Nel caso specifico, lo strumento formativo che è stato scelto è la barca a vela, come luogo in cui l'attività di navigazione risulta essere determinata dalla collaborazione stretta dei membri che formano l'equipaggio. Il team svilupperà, sulla base di un percorso didattico specificatamente legato alla conduzione del mezzo, una serie di esperienze di navigazione che, ogni giorno, avranno un come riferimento un tema tutt'altro che nautico. Ogni equipaggio sarà accompagnato, in navigazione, da un istruttore/tutor che, oltre a fornire gli adeguati standard di sicurezza, indirizzerà i partecipanti e raccoglierà, a fine giornata, le loro rielaborazioni.

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