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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2014 alle ore 19:17.

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Gli operatori del Sud provano organizzarsi per cogliere le opportunità dell'Expo 2015. la proposta, che è emersa nel corso dell'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Reggio Calabria promosso dalla locale sezione Turismo di Confindustria, è quella di fare sistema in vista dell'Expo per essere più forti anche dopo. Soprattutto dopo perché, come ha detto il presidente della sezione Turismo reggina Giuseppe Nucera «Il 2015 è già passato e noi non ce ne siamo neanche accorti.

È già passato sul piano organizzativo, sul piano degli investimenti, sul piano della visione. Parlare oggi di Expo, almeno sotto alcuni aspetti, è troppo tardi. Intanto bisogna dire che l'Expo non può essere solo la grande manifestazione della Lombardia». Una considerazione che fa emergere un certo disagio degli operatori del Mezzogiorno i quali temono che ben poco dei grandi flussi attesi per la manifestazione dell'anno prossimo possa arrivare in fondo allo stivale. «Bisogna trovare un modo - dice per esempio Massimo Salomone, presidente della sezione Turismo di Confindustria Bari e Bat - affinché i visitatori dell'Expo si spingano a Sud: potrebbe essere un'idea quella di offrire il biglietto gratis, di pensare ad agevolazioni per il viaggio». In fondo un tentativo di tornare in partita sulla base della considerazione che ormai sia se non troppo abbastanza tardi. Due punti di vista di un disagio che esiste che Marina Geri, responsabile del marketing del Padiglione Italia, ha provato a ridimensionare con alcuni esempio e dati: «Il privato - ha spiegato Marina Geri - deve rispondere ai bandi. E non è affatto vero che l'Expo è solo della Lombardia: il 70% dei nostri bandi non è stato assegnato a imprese lombarde. E vi sono ancora spazi e possibilità. C'è poi tutto il contesto degli eventi e delle collaborazioni con le regioni. L'Expo è un'opportunità. Per tutti».

Nel frattempo Nucera e ha messo nero su bianco un progetto che prova a vedere oltre il 2015 puntando al coordinamento e all'integrazione dell'offerta turistica nel Sud Italia.Il progetto si chiama "Expo 2015, il Sud protagonista - Percorsi, tradizioni e dieta mediterranea", mette al centro come simbolo della bellezza e dell'attrattività del Sud i Bronzi di Riace, e vuole intanto «incrementare la notorietà e la visibilità del Mezzogiorno come destinazione turistica» oltre a migliorare l'immagine e la reputazione del Sud e in particolare di alcune aree. E almeno quattro risultati attesi: l'incremento sostanziale degli arrivi e delle presenze turistiche nel Sud; l'effetto traino e di legacy grazie a Expo 2015, forte a stabile nel tempo; il miglioramento sostanziale della reputazione del Mezzogiorno; l'incremento della considerazione del Sud Italia quale sistema di destinazione nei mercati a lungo raggio. E a vedere in dettaglio si tratta poi di iniziative che dimostrano il ruolo di supplenza che i privati sono chiamati ad avere in assenza di un intervento omogeneo, certo e deciso da parte dello Stato. Perché, per esempio, spiega il presidente nazionale di Federturismo Renzo Iorio Confindustria, c'è la necessità «di avere una visibilità Paese strutturata su internet per raccontare l'Italia e il fascino del made in Italy» e ha aggiunto: «Bisogna cercare di fare progetti alla nostra portata e chiedere come vengono spesi i soldi.la scelta politica di difendere a tutti i costi l'italianità di Alitalia ci è costata più di una manovra finanziaria e il sogno di Malpensa tenuto in piedi finanziando le compagnie low cost è un altro esempio». Come dire che a questo punto è arrivato il momento che sia il paese e non solo Il Sud a fare sistema superando l'impostazione nel settore che è derivata dalla riforma del Titolo V della Costituzione, dice il direttore nazionale di Federturismo Antonio Barreca: «Bisogna ridare allo Stato centrale il potere per avere un interlocutore unico magari mantenendo la potestà concorrente sulla promozione».

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