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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2014 alle ore 16:20.
L'ultima modifica è del 10 giugno 2014 alle ore 17:32.

In tempi in cui la cucina di qualità e gli chef - affermati o aspiranti tali - sono considerati i nuovi eroi della società, occorrerebbe ricordare che molti dei risultati conseguiti oggi tra i fornelli sono resi possibili anche dalla qualità e dal contenuto di innovazione tecnologica degli strumenti adoperati dai cuochi. Stoviglie, pentole e posate, insomma, sono non meno importanti degli ingredienti usati e delle persone, per la riuscita di un menu perfetto.
Dalla cucina alla tavola, il made in Italy delle attrezzature per cucinare e mangiare accompagna il successo del made in Italy agroalimentare. E proprio su questo connubio imprescindibile ha messo l'accento Andrea Barazzoni, presidente Fiac/Anima, nel presentare i dati relativi all'industria dei casalinghi. Dati che registrano purtroppo un'uscita dalla crisi ancora non completata: il segno positivo del 2013 (+2%) non viene infatti confermato dalle prime stime sul 2014, che parlano di una diminuzione del fatturato pari all'1,7%. Anche l'occupazione non dà segnali di ripresa e anzi, alla perdita di posti di lavoro giù avuta lo scorso anno (-3,8%) si aggiunge un'ultieriore contrazione dell'1,7%.
A salvarsi, tanto per cambiare, sono le aziende che - di un valore aggiunto innovativo, tecnologico e di design - riescono a imporsi sui mercati internazionali a scapito della concorrenza low cost. Le esportazioni a fne 2013 erano aumentate per il settore appena dello 0,5%, ma il trend di crescita sarebbe confermato anche per l'anno in corso, al termine del quale si prevede un aumento dell'1,7%.
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