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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2014 alle ore 19:41.

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Rinvio a giudizio per Marcello Fiori, ex commissario di Protezione Civile agli scavi di Pompei, e gli altri cinque indagati dell'inchiesta sui lavori di ristrutturazione del Teatro Grande dell'area archeologica meglio conosciuta e peggio conservata del mondo.
Dopo una lunga camera di consiglio, il gup del Tribunale di Torre Annunziata ha appena emesso il giudizio, fissando la prima udienza dibattimentale davanti alla seconda sezione penale del foro vesuviano il prossimo 17 novembre.

Le ipotesi di reato avanzate dalla Procura guidata da Alessandro Pennasilico sono corruzione, frode, abuso d'ufficio e truffa nell'affidamento e nella gestione di alcuni contratti riguardanti i lavori di messa in sicurezza dopo la dichiarazione, nel 2008, dello stato di emergenza e la nomina dei commissari. Accanto a Fiori, oggi in politica con il ruolo di coordinatore dei Club Forza Silvio ma all'epoca dei fatti commissario straordinario a Pompei, vanno a processo Luigi D'Amora, già direttore dei lavori durante la gestione commissariale, l'imprenditrice Annamaria Caccavo, rappresentante legale della Caccavo srl di Salerno che eseguì i lavori, il progettista esterno della struttura commissariale per le opere finalizzate al rilascio dei certificati di prevenzione incendi Lorenzo Guariniello, Vincenzo Prezioso (progettista esterno per le strutture) e Antonio Costabile (progettista esterno per gli impianti elettrici). Le notifiche dell'inchiesta arrivarono loro a febbraio dell'anno scorso, proprio alla vigilia della visita a Pompei del commissario europeo Johannes Hahn per l'inaugurazione dei primi cantieri del Grande progetto da 105 milioni cofinanziato da Bruxelles. Al centro dell'attività investigativa della guardia di finanza, i lavori di restauro del Teatro Grande, realizzati nel 2010 in fretta e furia (con conseguente lievitazione dei costi) per arrivare puntuali all'appuntamento con il cartellone estivo del San Carlo che sarebbe andato in scena all'interno degli scavi.


Aggiornamento del 25 marzo 2024: Con sentenza del 18 maggio 2023 il Tribunale penale di Torre Annunziata ha emesso in favore di Anna Maria Caccavo sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione dei reati contestati.


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