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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2014 alle ore 20:50.

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(Corbis)(Corbis)

Stop alla pubblicità sui siti web pirata, un mercato parallelo che vale 227 milioni di dollari. Per questo, nell'incontro annuale con le istituzioni, oggi a Roma, Iab Italia, l'associazione dell'advertising interattivo, Fpm, la Federazione contro la pirateria musicale, e Fapav, la federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali, hanno presentato
un Memorandum of Understanding (MoU) per il contrasto alla pirateria su internet.

È «iniziativa di autoregolamentazione che ha l'obiettivo di bloccare l'inserzione pubblicitaria sulle piattaforme illegali, in quanto principale fonte di finanziamento», spiega Iab Italia, che ha promosso l'incontro nella Capitale. La particolarità sta nel fatto che il Memorandum vede, per la prima volta, industria pubblicitaria e associazioni di riferimento per la tutela dei contenuti «collaborare per ostacolare lo sviluppo dei siti web che favoriscono lo scambio non autorizzato o la diffusione abusiva di contenuti protetti dal diritto d'autore».

Il MoU, spiegano i promotori, «pone le basi per un meccanismo di autoregolamentazione che andrà ad agire per bloccare l'inserzione pubblicitaria sui siti illegali, tagliando una delle loro principali fonti di finanziamento e consentendo così di tutelare l'industria dei contenuti, ma anche il mercato dell'advertising online, offrendo nuove e concrete garanzie agli investitori».

L'impatto economico negativo della pubblicità sui siti illegali, è di elevata entità, ha
sottolineato Enzo Mazza, Presidente di Fpm. Stando ai dati riferiti da Mazza e relativi alla recente Ricerca Digital Citizens Alliance, i siti torrent e linking attirano una parte significativa dei profitti pubblicitari. Il fatturato aggregato di un panel di 596 siti, rileva
la ricerca, è stimato in 226,7 milioni di dollari con un profitto medio dell'83 per cento.

«In un mercato digitale che cresce, la pirateria rappresenta un enorme ostacolo. Solo una Rete etica e sicura - ha detto Carlo Noseda, presidente di Iab Italia - può consentire alla Digital Economy di continuare a svilupparsi, rendendo il nostro Paese sempre più attraente per gli investitori e portare con sé nuove opportunità da un punto di vista economico ed occupazionale». In chiusura della tavola rotonda Francesco Posteraro, Commissario Agcom e relatore al Regolamento per la tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica, ha dichiarato che «Il Memorandum of Understanding sottoscritto da Iab Italia, Fapav e Fpm dimostra come l'autoregolamentazione possa concretamente contribuire alla governance di internet, e in particolare a far progredire sulla rete l'area della legalità».

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