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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2014 alle ore 06:38.
FIRENZE
Firenze deve avviare la fase di ricostruzione economica, per continuare a essere una delle aree produttive leader del Paese, per garantire un futuro ai giovani, per diventare capitale dell'industria di qualità (anche turistica). E deve farlo subito, su nuove basi e con la spinta delle istituzioni, ha sottolineato ieri Simone Bettini, presidente di Confindustria Firenze, all'assemblea annuale dell'associazione, perché il rischio è grande: negli ultimi sei anni Firenze ha perso 1,6 miliardi di euro di Pil; deve ancora da recuperare il 15% della produzione industriale; la disoccupazione è cresciuta di un punto all'anno e il 20% degli under 30 oggi non ha lavoro. «Ricostruire non significa restaurare - ha sottolineato Bettini - Firenze deve puntare di più sull'innovazione, sui talenti e sulle competenze, dunque sui giovani». «Alla Toscana non serve uno scudo fiscale - ha aggiunto - ma uno scudo industriale, un territorio favorevole allo sviluppo che sia tax free per le imprese under 35».
La ricostruzione sui nuovi pilastri che hanno in mente gli industriali - e che puntano a realizzare anche dal vertice della Camera di commercio, appena ricoperto da Leonardo Bassilichi - fa leva su infrastrutture efficienti (a partire dall'aeroporto), formazione, legalità, semplicità di regole e strumenti. Avvicinare la scuola alle imprese, in particolare, è considerato un tassello fondamentale, ed è il motivo per cui Bettini ha voluto sul palco dell'assemblea i rappresentanti delle scuole fiorentine partecipate da Confindustria (Scienze aziendali, Tecnologie industriali, Polimoda), così come il direttore dell'Università Luiss, Giovanni Lo Storto. E proprio sul terreno della formazione, la Regione Toscana si appresta a cambiare: «È pronta la nuova legge - ha annunciato il presidente Enrico Rossi - che disciplina l'attribuzione di risorse europee solo a quelle agenzie formative che dimostreranno di aver creato occupazione».
Il cambio di passo è promesso anche dal Comune, col neo sindaco Dario Nardella che punta alla ricostruzione-trasformazione, declinata nella riqualificazione urbana (al posto delle nuove costruzioni); unico gestore dei contenitori fieristico-congressuali-eventi; unica società dei servizi comunali; unico piano urbanistico per tutti i 44 Comuni della nascente Città metropolitana.
A preoccupare Bettini e Rossi, ma anche il leader dei pellettieri fiorentini Franco Baccani e la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, è l'avanzata del l'economia illegale, dal lavoro sommerso cinese alla contraffazione, che rischia di mettere fuori gioco le aziende sane e di minare trasparenza e reputazione. Una scintilla di speranza arriva dal mondo del credito: «Sul mercato sta aumentando la liquidità - ha detto Luciano Nebbia, direttore regionale di Intesa Sanpaolo - ora c'è bisogno che venga allocata sulla base di un confronto vero tra banche e imprese». E da Luca di Montezemolo è venuta la spinta: «L'Italia ha potenzialità straordinarie nell'export, ora dobbiamo uscire dalle rigidità, anche provinciali, per il rilancio».
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