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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2014 alle ore 19:07.

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Nella foto il palazzo del Comune di Concordia sulla Secchia, danneggiato dal terremoto del 2012 (Fotogramma)Nella foto il palazzo del Comune di Concordia sulla Secchia, danneggiato dal terremoto del 2012 (Fotogramma)

Un investimento da 60 milioni di euro in cinque anni in grado di creare, a regime, oltre 500 nuovi posti di lavoro, lì dove il sisma di due anni fa ha dimezzato occupazione e ricchezza. A Concordia sulla Secchia – epicentro sismico modenese - ha preso ufficialmente forma oggi, con la posa della prima pietra, il parco tecnologico per la telemetria applicata al controllo macchine targato Topcon. La multinazionale giapponese leader nel "positioning control" (del gruppo Toshiba) ha infatti scelto l'area nord del Modenese come polo d'avanguardia mondiale dei sistemi ottici applicati alla meccatronica stradale e agricola.

Al fianco del presidente e ad di Topcon Positioning System, Ray O'Connor, c'erano oggi tutti i vertici politici e istituzionali locali,dal governatore della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani al neoassessore alle Attività produttiva Luciano Vecchi, dal sindaco di Concordia a quello di Modena. La cerimonia era prevista a inizio anno ed è slittata per l'impasse legata alla tornata elettorale ma l'investimento non è cambiato rispetto al progetto annunciato lo scorso ottobre: la prima tranche di lavori, da 10 milioni di euro finanziati interamente da Topcon, partirà entro l'autunno e si completerà nel 2015 per realizzare laboratori e campi prove test delle apparecchiature. Nei due anni successivi dovrebbe sorgere un villaggio per Pmi e atenei (14 quelli che hanno già aderito al progetto) con un campus di ricerca e incubatori. Il completamento della piattaforma, 33mila mq di edifici su 127mila mq di terreno alle porte di Concordia (tra l'A22 e la futura Cispadana, localizzazione strategica in prospettiva) prevede la costruzione di cannoni industriali, di un albergo da 120 posti e di un'area verde di 24mila mq aperta alla comunità.
"Tutto nasce da un protocollo che abbiamo sottoscritto in regione nel 2012 con O'Connor – ricorda il neosindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, allora assessore alle Attività produttive della Giunta Errani – in cui ci siamo fatti garanti con i giapponesi dell'investimento completo, anticipando la legge sull'attrattività che sarà approvata a breve dall'assemblea emiliano-romagnola. Il progetto cambierà faccia all'area Nord colpita dal sisma, inserendola in circuito mondiale di ricerca e innovazione a partire dalle filiere della trattoristica e dell'automotive, due eccellenze del made in Emilia. E creerà un circuito virtuoso generando occupazione di alto livello e ulteriore innovazione con ricadute positive per tutto il territorio".
La realizzazione del polo tecnologico sarà coordinata a livello imprenditoriale da Topcon Infomobility, sede a Concordia (partecipata al 48% dai giapponesi), una delle due società italiane che hanno tessuto la maglia del polo tecnologico, assieme a Tierra, altra joint venture al 50% di Topcon basata a Torino. Infomobility fa l'hardware per la telemetria con cui muovere da remoto i veicoli e mappare gli spazi, Tierra i software. Entrambe avranno sede nel nuovo polo tecnologico dell'optomeccatronica modenese, a pochi passi dal tecnoparco del biomedicale che si sta completando a Mirandola.

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