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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2014 alle ore 11:14.

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Grazie Europa. Lo sprint continentale di acquisti di Made in Italy prosegue ad aprile per il quinto mese consecutivo, una crescita del 5% che annulla il segno meno dei mercati extra-Ue, portando in positivo di due punti il bilancio globale del nostro export.
Determinante la crescita della Germania, che incrementa su base annua gli acquisti di merci italiane per l'ottavo mese consecutivo, una crescita del 5,6% che tuttavia non è il risultato migliore in Europa.

Crescite robuste vi sono anche altrove, in particolare in Polonia, con un balzo di quasi 15 punti, mentre la Spagna sembra aver ritrovato la via della sviluppo della domanda interna, piazzando un solido +5,6% e anche la Francia ritrova il segno più, seppure limitato a poco più dell'1%.
Dal punto di vista settoriale spicca il balzo del tessile-abbigliamento mentre è confortante vedere un aumento di oltre sette punti per macchinari e attrezzature, uno dei punti di forza della nostra industria meccanica.

La frenata dei valori dei nostri acquisti energetici porta in negativo il dato globale dell'import ma è interessante notare come la parte manifatturiera sia invece positiva, con un significativo +4,1% per gli acquisti nazionali di beni strumentali, segnale ormai presente da alcuni mesi, indice chiaro di una inversione di rotta per la domanda interna di investimenti.
Per effetto del diverso trend tra export e import anche ad aprile il saldo commerciale migliora: 3,5 miliardi di attivo, quasi il doppio rispetto allo stesso mese del 2013.

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