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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2014 alle ore 15:51.
L'ultima modifica è del 18 giugno 2014 alle ore 16:38.

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All'edizione 2014 del Motor show di Bologna ci saranno Ferrari, Ducati, Lamborghini. «E domani alle ore 18 incontrerò i vertici di Fiat», anticipa Olivier Ferraton, ceo mondiale di Gl Events, chiudendo la conferenza stampa che si è svolta a mezzogiorno in streaming da quattro città d'Italia (Bologna, Milano, Roma e Bari) per presentare la nuova versione del salone dell'auto che si svolgerà dal 6 al 14 dicembre prossimo sotto le Due torri.

Fiat lo scorso novembre aveva ufficializzato un secco no alla sua presenza nell'evento concorrente, «Milano Auto show», che l'ex patron del salone bolognese, Giuliano Cazzola, sta organizzando alla Fiera di Rho dall'11 al 21 dicembre prossimi, quasi in contemporanea. «Abbiamo scelto di presentarci con una sorta di Mille miglia in diretta lungo tutta la penisola, per raccontare al Paese che la 39esima edizione del Motor show ci sarà. E sarà nel cuore della motor valley emiliana per confermare storia, impegno ed emozioni del salone italiano dell'auto che è nato qui e qui resterà», scandisce bene le parole il numero uno di BolognaFiere, Duccio Campagnoli.

Niente numeri e niente nomi delle altre case delle due e quattro ruote che saranno presenti nel quartiere fieristico Michelino, che a dicembre sarà trasformato in un grande evento live e mediatico con piste omologate per i test di guida, circuiti di gara «e stiamo attrezzandoci per avere anche un ovale», afferma Campagnoli. Dopo il clamoroso stop del 2013, per la defezione dei grandi costruttori mondiali che aveva portato alla rottura tra Gl Events e BolognaFiere (querelle chiusa con un "dazio" di 1,4 milioni pagata dai francesi a Bologna), le due società sono di nuovo alleate e stanno investendo al 50% ognuna per rieditare un salone in grado di richiamare giovani e appassionati da tutta Italia (e non solo) e sfidare la concorrenza di Rho. «Abbiamo già chiuso un primo giro di contatti con tutti i marchi automobilistici internazionali e con alcuni siamo già al secondo. Siamo assolutamente nei tempi per la commercializzazione, il perimetro esatto del salone è sempre stato presentato nel secondo semestre», mette le mani avanti Giada Michetti, ad di Gl Events Italia in collegamento proprio da Milano.

Quel che è certo è che sarà un Motor show tinto di rosso. Non è stata casuale la presenza di Andrea Dovizioso alla conferenza di oggi in Cappella Farnese a Bologna (al suo fianco era seduto il "drago" Sandro Munari con cui il Motor show è partito nel 1976), così come è significativo il contributo video inviato dal presidente Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, che ha ricordato: «il Motor show è stato testimone e protagonista della passione italiana per tecnologia e motori e confido continui a esserlo». E non è indifferente che a presentare l'edizione 2014 coordinando da Bologna gli interventi in streaming sia stato chiamato Antonio Ghini, direttore dei due musei Ferrari e una lunga carriera dentro la casa di Maranello.

Parole chiave della nuova edizione del Motor show saranno divertimento, competizioni sportive, Formula 1 E (elettrica), tecnologie dell'automotive, rievocazioni storiche e «roots», ossia percorsi in tutta l'Emilia terra di motori e in tutti i circuiti di gara del territorio. Insomma, la parte espositiva passerà in secondo piano rispetto ai grandi «eventi off dentro il Motor show - così li definisce Campagnoli - che ogni singola casa automobilistica organizzerà in spazi che non si misurano più in metri quadrati bensì in metri cubi». La scommessa è anche sul connubio motori e cibo, le due "ossessioni" dell'Emilia, come racconta Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia. «Lavoreremo con i grandi brand del nostro agroalimentare – anticipa Campagnoli - e abbiamo siglato una partnership strategica con Mtv con cui è già partito un percorso condiviso».

Strumenti che mirano a conquistare la fascia giovane, da sempre il nocciolo duro del pubblico bolognese. Sarà da vedere quali risultati porterà a casa una manifestazione dedicata all'auto splittata tra Bologna e Milano e costretta a fare i conti con la crisi del mercato automobilistico domestico. Il Motor show è infatti passato dai 22 milioni di fatturato del 2007 (quando Gl Events acquistò il salone dalla Promotor di Cazzola) ai 3,2 milioni dell'ultima edizione 2012 e da 1,12 milioni di visitatori a 450mila. «La competizione con Milano c'è – conferma Ferraton – il nostro obiettivo è essere forti a Bologna e in Italia per lavorare su altri orizzonti mondiali». E a precisare gli orizzonti è Campagnoli, appena rientrato dalla Cina dove BolognaFiere sta organizzando con Federlegno il nuovo salone del mobile asiatico. Esperienza da ripetere con l'industria motoristica nazionale.

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