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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2014 alle ore 08:12.

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MILANO
Puntare sulla crescita del mercato e mirare ad aggregarsi con associazioni affini: sono questi alcuni degli obiettivi di Enrico Zoppas, nuovo presidente di Mineracqua, la Federazione delle industrie delle acque minerali e delle bevande analcoliche. La presidenza a Zoppas, e la vice presidenza con deleghe operative a Ettore Fortuna, è stata decisa ieri nell'ambito dell'assemblea di Mineracqua.
Alla fine dell'assemblea un comunicato specificava che le nomine sono state effettuate «in ossequio alla riforma Pesenti e al nuovo statuto di Confindustria». Fortuna ha detto «che la deliberazione di Mineracqua ribadisce la collocazione della stessa nel sistema della Confindustria, in rappresentanza delle acque minerali naturali».
Nell'agenda del neo presidente Zoppas, membro della famiglia che controlla il gruppo San Benedetto, spicca l'obiettivo di «accreditare Mineracqua come unica associazione di tutela del settore e poi valutare accorpamenti con associazioni affini». Quali? «Federterme ma senza escludere Assobibe» risponde l'imprenditore.
Secondo Mineracqua nei primi mesi del 2014 i volumi sono cresciuti dell'1,5%, con un incremento dell'acqua liscia del 4 per cento.
«Le aspettative rimangono positive – sostiene Fortuna – e si confermano in controtendenza rispetto all'andamento del settore alimentare». Gli industriali sperano anche in un'estate con temperature adeguate alla stagione.
Nel 2013 però la crisi dei consumi non ha risparmiato nemmeno le acque minerali: secondo i dati Iri nella grande distribuzione (iper+super+libero servizio) il valore è scivolato dell'1,9% a 1,4 miliardi mentre i volumi si sono fermati a -1,3% a 6,4 miliardi di litri. L'acqua tuttavia è rimasta lontana dal crollo delle bevande gassate (-5% a volume) e dai succhi e bevande piatte (-7%). Secondo Iri ha inciso anche una stagione climatica fredda, con temperature sotto la media.
I produttori si sono difesi spingendo sull'acceleratore delle promozioni: la pressione promozionale ha raggiunto il 35% con livelli nel segmento dell'acqua naturale del 37%. Nonostante la leva promozionale sia stata utilizzata più che in passato i maggiori volumi generati (+5%) non sono stati in grado di sostenere la categoria. Il tasso medio di crescita risulta positivo solo per le private label, seguito dalla stabilità delle fasce medium e low price.
«In questa prima parte del 2014 – conclude Zoppas – il mercato cresce nonostante gli attacchi delle acque low cost. Questo significa che c'è fiducia nell'industria ed è nostro compito mantenere un rapporto saldo con i consumatori puntando anche sull'innovazione».
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