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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2014 alle ore 17:12.
L'ultima modifica è del 25 giugno 2014 alle ore 17:49.

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Villanova di Castenaso (Bologna) – In attesa di entrare in Giappone, prossima tappa dell'espansione all'estero, Apo Conerpo aggancia la Cina, la Corea del Sud e i Paesi del Far East. Sono i nuovi sbocchi commerciali a incrementare il fatturato del più grande gruppo europeo dell'ortofrutta fresca. Il fatturato sale a 723 milioni (bilancio 2013), il gruppo mette a segno un incremento dell'1,5% e si concentra sul consolidamento dei numeri sui mercati oltreconfine, ai quali è destinato il 30% della produzione, arrivata a sfiorare l'anno scorso i 10 milioni di tonnellate.

"Il risultato di un investimento sul miglioramento della qualità del prodotto – spiega Gabriele Chiesa, direttore generale dell'organizzazione di agricoltori di Villanova di Castenaso, nel Bolognese – e sulla ricerca di nuove quote di mercato all'estero". Solo la Cina si identifica ormai come un bacino dalle grandi potenzialità in costante crescita, un Paese che ha cominciato a manifestare una domanda significativa. "Nel gigante asiatico abbiamo esportato 50mila quintali", dice Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo. Un debutto in grande stile per una associazione a cui fanno capo 6.700 produttori agricoli riuniti in 44 cooperative. Il primo positivo test in Asia è stato affiancato dal rafforzamento del presidio nei mercati storici, a partire dalla Germania che resta al primo posto ma perde peso, per volume delle esportazioni, a favore delle nuove aree. Il 2014 si conferma come l'anno del consolidamento ma anche dell'impegno per superare le ultime barriere che separano il gruppo dal Giappone, Paese dove, aggiunge Davide Vernocchi, "manca un sistema organizzato di fornitura. Adesso dobbiamo concentrarci sulla riduzione delle distanze, accorciando i tempi di trasporto della merce".

Poi c'è il capitolo dei costi di produzione, da ridurre ulteriormente, accompagnato da quello relativo all'investimento strategico in ricerca e innovazione. Una strada già tracciata l'anno scorso, con un abbattimento dei costi che ha permesso di garantire ai soci un aumento del 159% del ristorno. Con la recente acquisizione al 51% di Brio, leader in Europa nel settore del food biologico (una operazione guidata da Agrintesa insieme alla stessa Apo Conerpo e alla società di commercializzazione Alegra), l'organizzazione dei produttori si è fatta spazio in mercato in costante crescita. E con un investimento totale di 63 milioni ha puntato sul miglioramento della qualità, sulla commercializzazione, sulla pianificazione della produzione e dell'offerta. Obiettivi da replicare quest'anno, con la valorizzazione della produzione e una ulteriore spinta all'internazionalizzazione. Insieme al Giappone anche gli Stati Uniti potrebbero essere il prossimo step per aumentare il valore delle esportazioni, oggi arrivato a 114 milioni.

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