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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2014 alle ore 12:30.

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(Afp)(Afp)

"A causa del quadro istituzionale sopravvenuto" – così recita il verbale dell'udienza – il Tar del Veneto ha rinviato al primo ottobre, data della prossima udienza, la decisione sull'ordinanza della Capitaneria di Porto di Venezia che limita il passaggio delle grandi navi nel bacino di San Marco. La decisione non è senza un perché. Sarebbe stato difficile, infatti, trovare un accordo tra le parti, con il ruolo ridimensionato del Comune di Venezia, commissariato in seguito alle dimissioni del sindaco Orsoni, coinvolto nell'inchiesta giudiziaria sul Mose, e quello del Magistrato alle Acque, anch'esso coinvolto nell'inchiesta Mose, dopo la sua cancellazione voluta dal premier Renzi.

Non solo: lo stallo e l'impossibilità di prendere decisioni sono determinati anche dal fatto che il Comitatone istituito a Roma che dovrebbe decidere sulle vie alternative da percorrere per le navi da crociera non è stato più convocato.
Ma il rinvio ad ottobre non è piaciuto agli operatori del Venezia Terminal Passeggeri, né a quelli del Porto lagunare. "L'ulteriore rinvio a ottobre del Tar e l'interminabile attesa per decisione del Governo in merito alla scelta della via alternativa per raggiungere la Marittima condannano la città e il porto crociere alla incertezza nei confronti delle compagnie e rischiano di farci fare una pessima figura davanti all'opinione pubblica mondiale", ha fatto sapere oggi attraverso un comunicato l'Autorità portuale presieduta da Paolo Costa, che chiede di "fare presto per non condannare la città all'incertezza e non aver perso inutilmente 2 anni". "Ci auguriamo che il Governo sciolga quanto prima le riserve e avvii immediatamente le valutazioni preliminari per la scelta della via alternativa e conseguentemente la sua realizzazione - rileva l'Autorità -.

In assenza di questa decisione, allo stato attuale delle normative e indipendentemente da quanto deciderà il Tar in ottobre, per la stagione 2016 le navi crociera potrebbero entrare senza limitazioni lungo l'attuale percorso fino alla Marittima come per le stagioni ante 2013. A quel punto, tutti i sacrifici fatti dalle compagnie di navigazione che hanno deciso di limitare volontariamente gli arrivi - conclude l'Autorità – accettando, nonostante il Tar, di ridurre i passaggi e di non entrare a Venezia con navi più grandi di 96mila tonnellate e l'impegno di tutti per proporre delle valide alternative saranno stati vani".
L'ordinanza della Capitaneria di Porto, sospesa con la direttiva di metà marzo, prevede una riduzione delle navi da crociera del 12,5% nel 2014, mentre dal 2015 si impone il taglio di tutte le navi sopra le 96mila tonnellate, circa il 50% del traffico attuale.

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