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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2014 alle ore 17:51.

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Il presidente di Expo 2015 s.p.a., Diana Bracco, il presidente e amministratore delegato del Gruppo Sanpellegrino, Stefano Agostini (Ansa)Il presidente di Expo 2015 s.p.a., Diana Bracco, il presidente e amministratore delegato del Gruppo Sanpellegrino, Stefano Agostini (Ansa)

S. Pellegrino investe 6,2 milioni per diventare l'acqua minerale di Expo 2015 e del Padiglione Italia: 5 milioni per l'Esposizione e 1,2 milioni per l'altro. Dei 5 milioni, 1,5 sarà diretto e il resto in attività. Lo storico marchio italiano dalla "stella rossa" (ma anche dei brand Panna e gli altri della scuderia) avrà anche la gestione della Piazzetta tematica Acqua che verrà allestita all'interno.

S. Pellegrino è l'unica azienda dell'alimentare ad avere la doppia partnership. «Si tratta di un investimento di medio-lungo periodo – ha spiegato alla presentazione di questa mattina Stefano Agostini, amministratore delegato del gruppo S. Pellegrino - che abbiamo messo a punto con l'obiettivo di valorizzare la risorsa acqua e i territori italiani ai quali il gruppo deve il successo dei propri prodotti. Vogliamo cogliere appieno questa occasione per creare delle sinergie con altre realtà eccellenti del nostro Paese e valorizzare agli occhi del mondo il "saper fare" italiano e la nostra inimitabile cultura dell'alimentazione e del gusto».

«Confermiamo – ha detto Giuseppe Sala, ad di Expo – che nei sei mesi dell'Esposizione porteremo in Italia un milione di cinesi. Anche perché i tempi lunghi dei visti sembrano superati: la procedura dei visti ora richiede da 3 a 5 giorni. Poi abbiamo siglato degli accordi con le compagnie aeree per potere trasportare 600mila cinesi in Italia. Ma non abbiamo ancora staccato i biglietti».
Una buona notizia per S. Pellegrino che recentemente ha messo il mercato cinese nel mirino . «I turisti cinesi che verranno in Italia – ha aggiunto Agostini – impareranno a bere la nostra acqua e potranno poi continuare nel loro Paese. Oggi in Cina non esiste la cultura dell'acqua minerale, ma i cinesi imparano presto. Come hanno fatto per tante altre cose».

Quanto a Expo, Sala ha sottolineato che «porteremo in Italia 8 o 9 milioni di turisti stranieri: al momento abbiamo già venduto ben 3,2 milioni di biglietti a 10 mesi dall'evento. Mentre dei 147 Paesi che hanno aderito a Expo, 55 costruiranno il loro padiglione: un dato di grande significato se si pensa che a Shangai sono stati "solo" 42».
Alcuni imprenditori e operatori che parteciperanno a Expo hanno lamentato i limiti di potenza che l'organizzazione porrà agli espositori nell'utilizzo delle attrezzature elettriche. Per esempio, ci sarebbero limiti di assorbimento nell'area dei 9 cluster tematici e limiti all'utilizzo di cucine elettriche per gli show cooking. «Il problema c'è - ha ammesso, senza nascondersi, Sala – e deriva dal fatto che sarebbe necessario un investimento consistente per costruire un'infrastruttura capace di soddisfare tutta la domanda di energia. Ma, dopo i 6 mesi di Expo, l'investimento non avrebbe più motivo d'esistere se non c'è chiarezza sul dopo Expo. Stiamo riflettendo su queste cosa e aspettando la gara per il dopo Expo».

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