Impresa & Territori Made InÈ aperta la gara per l'eredità di Expo 2015: offerte a partire da 315 milioni per l'acquisizione dell'area post evento
È aperta la gara per l'eredità di Expo 2015: offerte a partire da 315 milioni per l'acquisizione dell'area post evento
di Michela Finizio | 19 agosto 2014
E' ufficialmente aperta la gara per aggiudicarsi l'area a nord ovest di Milano dove si svolgerà Expo 2015. Il bando per l'alienazione e riqualificazione urbanistica del sito espositivo è stato pubblicato sul sito internet di Arexpo, la società proprietaria del sito espositivo. Le offerte dovranno pervenire entro il prossimo 15 novembre, cioè entro poco meno di tre mesi. La base d'asta è pari a 315.426.000 euro: il corrispettivo minimo per l'acquisizione delle superfici è stato fissato in seguito ad una valutazione effettuata dall'agenzia delle Entrate.
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha espresso tutta la sua soddisfazione per il percorso fatto finora: «I tempi sono stati rispettati», ha detto ricordando che sull'area sono state già avanzate delle manifestazioni di interesse (non vincolanti) tra cui quella della società sportiva del Milan per la realizzazione di un impianto sportivo multifunzionale. «E' un'ipotesi che speriamo possa trovare riscontro sul mercato – ha aggiunto il governatore lombardo – così come auspichiamo che anche la Rai, interessata a realizzare il suo nuovo centro operativo, possa valutare l'opportunità di partecipare».
Sul piatto, infatti, finora sono arrivate solamente una quindicina di manifestazioni di interesse presentate da diversi attori economici e operatori immobiliari. Ma ora la parola passa al mercato che dovrà formalizzare le proprie offerte e impegnarsi con offerte vincolanti. «Nonostante il difficile momento di congiuntura economica per il settore immobiliare – ha affermato la vicesindaco del Comune di Milano, Ada Lucia De Cesaris – speriamo che si faccia avanti un gruppo di operatori interessati a scommettere sul futuro del territorio e a lavorare con noi. Ci siamo confrontati e abbiamo discusso, per arrivare a stendere un bando che offre al mercato la possibilità di realizzare un grande progetto di qualità su un'area strategica per l'area metropolitana e l'intera regione Lombardia. Grazie ad un'importante lavoro di regia pubblica avremo la possibilità di accompagnare gli operatori che si faranno avanti durante tutto l'iter».
La società Arexpo - partecipata da Regione Lombardia (34,67%), Comune di Milano (34,67%), Fondazione Fiera (27,66%), Comune di Rho (2%) e Provincia di Milano (1%) - avrà infatti il compito di nominare la commissione indipendente che valuterà le offerte: avrà solo 15 giorni per valutare i progetti degli offerenti e solamente il 30% dei punteggi verranno assegnati in base al valore economico; il restante 70% del punteggio verrà assegnato sulla base della qualità. Le premialità inserite nel bando sono diverse: avrà più chance il progetto che valorizzerà l'eredità dell'evento di Expo 2015, quindi sapendo riutilizzare i manufatti e i padiglioni costruiti per l'evento; verrà premiato il progetto che prevederà almeno tre o più funzioni; chi taglierà le volumetrie; chi introdurrà una quota inferiore di residenziale; e così via.
In relazione al progetto, quella dello stadio al momento è solamente una delle ipotesi contemplata dal masterplan. Le destinazioni d'uso previste sono quattro: residenziale (di cui massimo 30mila mq destinati all'housing sociale); terziario; industriale "leggero"; retail (ma solo di media dimensione, cioè massimo 2.500 mq). Complessivamente si potranno sviluppare al massimo 489mila metri quadrati di superficie, secondo un'indice di edificabilità pari a 0,52. "Non ci sono decisioni pre-confezionate su destino delle aree – ha sottolineato la vicesindaco e assessore comunale all'Urbanistica, Lucia De Cesaris – e le volumetrie non sono l'elemento fondamentale anche se siamo riusciti a non neutralizzarle".
Gli operatori interessati che presenteranno le offerte non dovranno subito acquisire le aree. Lasceranno subito, invece, una cauzione (insieme alla fideiussione di 3milioni richiesta al momento dell'offerta) pari a 30 milioni di euro che avverrà contestualmente al contratto preliminare previsto entro il 31 dicembre 2014. A quel punto il progetto andrà approvato dalle amministrazioni locali che dovranno mettere a punto lo strumento urbanistico attuativo entro il 31 dicembre 2016, con possibilità di proroga di massimo un anno. Solo a quel punto il promissario acquirente diventerà di fatto il nuovo proprietario. "L'area non viene alienata a qualunque costo ma sarà necessario garantire il rispetto delle condizioni di qualità del progetto e di rispetto dell'accordo di programma", ha ricordato il direttore generale di Arexpo, Guido Bonomelli.
Nei prossimi mesi bisognerà verificare sui mercati se esiste una capacità di risposta. Gli operatori immobiliari hanno sempre sottolineato la difficoltà di prendere parte ad un bando di gara unico, che richiede un progetto così complesso. "Per questo motivo – ha precisato il presidente Roberto Maroni – possono partecipare anche raggruppamenti temporanei di imprese sia già costituiti che costituendi". In tre mesi, dunque, il mercato è chiamato a fare squadra per non perdere l'occasione. Altrimenti l'intera partita del post – Expo dovrà fare i conti con le scadenze, in primis quella di rientro con le banche che sull'area esercitano un'ipoteca legata al finanziamento di circa 160milioni concesso per l'acquisizione delle aree che fino a ottobre 2016 sono state concesse alla società Expo 2015 per la realizzazione dell'evento e il successivo smantellamento dei padiglioni. E solamente un progetto credibile potrebbe tenere a freno le esigenze degli istituti di credito.