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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2013 alle ore 16:34.
L'ultima modifica è del 23 novembre 2013 alle ore 16:36.
Verso il dopo-Expo, con un investimento di almeno 1,2 miliardi. Questa la cifra che si attende ufficiosamente Arexpo, proprietaria delle aree su cui sorgerà il sito espositivo dell'evento universale del 2015, partecipata da Regione Lombardia, Comune di Milano e Fondazione Fiera e, in proporzione minore, da Comune di Rho e Provincia di Milano.
Ieri il cda della società si è riunito per valutare le manifestazioni di interesse per i possibili futuri progetti da costruire una volta chiusi i battenti di Expo. Sono circa quindici, e fra questi spiccano la proposta di uno stadio realizzato dal Milan, "Idee per il post Expo" di Bnp Paribas e Metrogramma, il parco dell'eccellenza italiana di Prelios Integra e Bain, il Progetto Nexpo di Assolombarda.
Per ora dall'Inter nessun interessamento formale, solo contatti avvenuti nei giorni scorsi tra il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni, il presidente onorario Massimo Moratti e il nuovo azionista di maggioranza indonesiano Thohir. Arexpo si attende tuttavia nelle prossime settimane una proposta anche dall'Inter, visto che quella del Milan, dicono i vertici della società dei terreni, per il momento è priva di un business plan ed è molto vincolante per tempi e richieste. Quindi si vedrà. Fatto sta che per gli enti locali interessati, in particolare per il Pirellone, l'idea di un nuovo stadio, e quindi di una città dello sport con strutture ricettive e commerciali annesse, sarebbe il progetto pilota.
La nota ufficiale di ieri di Arexpo sottolinea che «vi è stato accordo unanime dell'assemblea sull'opportunità di confermare l'interesse a proseguire, nelle prossime settimane, gli approfondimenti analitici e di metodo su tale proposta e su altre che pervenissero».
Si tratterà tuttavia di un masterplan composito, che metterà insieme più proposte, non solo quella dello stadio, e magari spezzettandole e rielaborandole. L'idea, ad oggi, è appunto quella di avere prima di tutto una nuova struttura sportiva, ma poi creare anche dei percorsi da dedicare alle eccellenze italiane, anche relative al cibo e all'alimentazione, tema centrale dell'Expo. Inoltre si dovrà tenere conto del vincolo del mantenimento di aree verdi voluto dal Comune di Milano, che si era prefissato di lasciare non cementificato quasi il 60% dell'area.
La prima ipotesi di masterplan sarà presentato il 28 novembre al Palazzo Reale di Milano. Poi si studierà il progetto vero e proprio, per arrivare ad aprire un bando nel marzo 2014. La società Arexpo dovrà recuperare con questa operazione i circa 300 milioni di investimenti realizzati per l'Expo, principalmente per l'acquisto delle aree, poi per la costruzione di infrastrutture e manufatti.
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