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Il negoziato sulla Grecia riprende mercoledì. La ex troika torna ad…

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Borsa Greca -4%, decennali di nuovo oltre 10%

Il negoziato sulla Grecia riprende mercoledì. La ex troika torna ad Atene

Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem ha confermato al termine dell’Eurogruppo che mercoledì riprenderanno i negoziati tra la Grecia con la ex troika (le tre istituzioni creditrici o 3i: Ue, Bce, Fondo monetario internazionale) per «una conclusione rapida e di successo». Gli incontri si svolgeranno a Bruxelles, ma «allo stesso tempo» i rappresentanti delle “3i” saranno anche ad Atene. Comunque per il momento non ci sarà alcun pagamento alla Grecia, almeno non prima che ci sia «un accordo generale» sulle riforme e «ne sia cominciata la messa in atto». C’è disponibilità a «dividere i pagamenti in due tranche», ma «prima ci deve essere l'accordo e l'implementazione».

«La Grexit non è vicina»
Sui mercati, nonostante il Quantitative easing avviate dalla Bce (da cui Grecia e Cipro sono esclusi) il clima resta incerto, con i principali listini mondiali contrastati. La Borsa di Atene ha perso il 4,2% e il rendimento dei titoli di stato decennali è risalito oltre 10 per cento. In ogni caso Dijsselbloem ha ripetuto, come altre volte, che la “Grexit”, l'uscita della Grecia dall'Eurozona, «non è vicina»

Sette riforme non posson bastare
Le sette riforme economiche proposte da Atene non sono bastate, dunque, come atteso perché dichiarato già domenica dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, a sbloccare una parte dell'ultima tranche da 7,2 miliardi del secondo piano di salvataggio perché non ci sono valutazioni dell'impatto economico delle misure, non si spiega come saranno rese operative, non si danno indicazioni di calendario. La tensione è alta, il braccio di ferro continua.

Dijsselbloem: si è perso molto tempo
«È stato perso molto tempo, non dobbiamo perderne ancora», aveva ribadito il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ai giornalisti prima della riunione dei ministri finanziari a Bruxelles. «Dall'ultima riunione dell'Eurogruppo - ha aggiunto - è stato fatto poco, la questione del tempo è una questione centrale adesso. Sosterremo ulteriormente la Grecia se il paese proseguirà sulla strada delle riforme e penso che le discussioni sul programma e sulle riforme debbano riprendere molto rapidamente».

Varoufakis: presenteremo anche altre riforme
Secondo il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, «non c'è stata assolutamente alcuna perdita di tempo. Il governo greco non ha sprecato tempo dopo l'accordo all'Eurogruppo dello scorso 20 febbraio. Siamo stati molti veloci nel rispondere alle richieste e all'accordo raggiunto». Dopo pochi giorni «abbiamo presentato un primo set di 7 riforme, volutamente incompleto, e altre ne presenteremo. Discuteremo di queste riforme mercoledì», ha aggiunto Varoufakis, che ha dovuto anche smentire le voci secondo cui la leadership del negoziato sarebbe passata al vice primo ministro Dragasakis: «Collaborazione perfetta».

«Il referendum? Errore dei giornali»
Secondo il ministro greco «le visite della troika nei nostri ministeri e l'imposizione delle loro politiche sono una cosa del passato, una cosa finita. Ma dovremo fornire tutte le riforme richieste e collaborare con le tre istituzioni, che sono un'altra cosa. Ovviamente dovremo avere rapporti con le istituzioni e lo faremo nel rispetto reciproco». Che cosa cambierà nella sostanza è ancora tutto da vedere. «Daremo il benvenuto alle istituzioni, ma l’idea che vengano a imporre decisioni fa parte del passato, quella troika è finita». Il ministro ha anche polemizzato con la stampa, che secondo lui avrebbe frainteso le dichiarazioni sull’ipotesi di un referendum. «Giornalismo di basso livello».

Schaeuble: realizzare quanto promesso alla troika
Il governo greco «deve realizzare quanto promesso e deve astenersi, così come concordato con l'Eurogruppo, da ogni iniziativa unilaterale non decisa assieme alla troika», aveva avvisato, però, con l’usuale pragmatismo il ministro delle finanze tedesco, Schaeuble, prima del via al vertice. Più morbido ma non meno determinato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Domborvskis: i negoziati tecnici con la Grecia, ha detto, «devono concludersi entro aprile, ma se fosse necessario accelerare le istituzioni europee saranno pronte. Resta molto da fare e quello che conta è l'attuazione pratica del programma. Ci sono ancora tante cose da fare a livello tecnico».

Le bacchettate di Washington
Tra l’altro, dopo una fase iniziale di incoraggiamento nei confronti del governo di Atene, anche Washington oggi ha mostrato qualche nervosismo sul negoziato greco: il sottosegretario al Tesoro americano Nathan Sheets ha dichiarato che «ulteriori riforme strutturali sono necessarie per permettere al lato dell'offerta della sua economia di competere con successo in Europa e a livello internazionale. È importante che la Grecia lavori con i partner europei e la comunità internazionale per sostenere il suo progresso verso la ripresa e le riforme».

Atene: ulteriori misure per tagliare l'evasione fiscale
Il governo Tsipras prima dell’Eurogruppo aveva replicato alle pressioni dicendosi pronto a introdurre nel pacchetto di riforme da sottoporre ai suoi creditori ulteriori misure per tagliare l'evasione fiscale. Le fonti hanno spiegato che le nuove misure potranno aumentare «immediatamente» le entrate dello stato quest'anno (di quanto non è dato sapere). Tra le misure sono previsti incentivi per chi chiederà ricevute fiscali per l'acquisto di beni e servizi. Grazie al possesso di questi scontrini fiscali si potrà partecipare a lotterie, sul modello di quanto già fatto in precedenza in Portogallo. Elementi di novità, dai quali però si può intuire come, di sicuro, non siamo arrivati a un punto di vera svolta. (Al.An.)

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