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Fifa, ipotesi tangenti anche per Francia ’98. Fbi indaga su…

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Fbi indaga su Russia e Qatar

Fifa, ipotesi tangenti anche per Francia ’98. Fbi indaga su Russia e Qatar

Spuntano tangenti anche per il Mondiale di Francia 1998, mentre l'Fbi alza il tiro delle indagini per corruzione sulla Fifa. E tremano Russia e Qatar, i due paesi ai quali sono stati assegnati i Mondiali del 2018 e del 2022. Gli agenti federali indagano infatti su come sia avvenuta la selezione, per verificare che non ci siano state irregolarità. Il nome della Francia compare per la prima volta con il tribunale americano che pubblica la deposizione del 2013 dell'ex manager della Fifa Chuck Blazer, la gola profonda delle indagini.

Blazer ammette che alcuni membri del comitato esecutivo della Fifa si erano detti ''d'accordo per accettare tangenti''. E non solo per il Mondiale del Sud Africa del 2010: ''A iniziare dal 2004 e per continuare fino al 2011 abbiamo accettato tangenti per la scelta del Sud Africa'' si legge nei documenti, nei quali Blazer ammette tangenti anche nel 1992 per il voto sul Mondiale del 1998, assegnato alla Francia. L'ampliamento delle indagini americane ai Mondiali si va ad aggiungere all'emissione da parte dell'Interpol di 'red notice' nei confronti di sei persone, fra le quali due ex manager Fifa.

Le accuse nei loro confronti sono di ''criminalita' organizzata e corruzione''. E arriva a 24 ore dalle dimissioni di Sepp Blatter, sulle quali non commenta il ministro della Giustizia americano, Loretta Lynch, la donna che ha lanciato e gestisce l'indagine federale. ''Mi auguro - afferma Lynch - che la Fifa sara' in grado di andare avanti su una strada che sostenga i suoi obiettivi, che sono la promozione e la regolamentazione di uno sport molto bello''. Anche la Casa Bianca auspica che il cambio di leadership sia una buona occasione per la Fifa, anche per migliorare la sua immagine pubblica.

I 'red notice' emessi dall'Interpol riguardano: l'ex vice presidente della Fifa Jack Warner, che si trova a Trinidad and Tobago ed è accusato di aver accettato tangenti legate ai Mondiali del 2010 in Sud Africa; Nicolas Leoz, cittadino del Paraguay ex membro del comitato esecutivo della Fifa; Alejandro Burzaco, argentino che controlla attivita' di marketing sportive; Hugo e Mariano Jinkis, due argentini attivi nel marketing sportivo; e Jose' Margulies, brasiliano titolare di attività di broadcasting.

I 'red notice' sono messi per informare i suoi 190 paesi membri che ci sono mandati d'arresto nei confronti di singoli e che l'Interpol sta cercando di individuarli per una loro estradizione. I red notice non sono quindi mandati d'arresto in sé e per sé, ma una richiesta ai paesi membri dell'Interpol di arrestare gli individui nel mirino con l'obiettivo di estradarli nel Paese che li accusa, in questo caso gli Stati Uniti. L'inchiesta non solo non si arresta, ma deflagra: dopo la Svizzera, anche gli Stati Uniti quindi hanno deciso di volerci vedere chiaro sul processo di assegnazione dei prossimi due Mondiali.

Un processo che è già costato a Blatter quasi cinque anni di polemiche costanti, soprattutto per la scelta del Qatar, paese con una scarsa esperienza calcistica e senza infrastrutture adeguate. La Russia e il Qatar, le cui vittorie potrebbero essere in pericolo, respingono le accuse e le critiche. Il Qatar rimanda infatti alle conclusioni dell'investigatore americano, Michael Garcia, assunto anni fa dalla Fifa per valutare l'assegnazione. ''I Mondiali del 2018 in principio non sono un progetto russo, sono un prodotto della Fifa, la Russia ha offerto i suoi servizi e la Fifa si e' detta 'd'accordo'' mette in evidenza Vitaly Mutko, ministro dello sport russo e membro del comitato esecutivo di Fifa. Ma la storia non è ancora finita.

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