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Grecia, la Ue boccia le ultime proposte di Tsipras: «La palla…

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La trattativa con bruxelles

Grecia, la Ue boccia le ultime proposte di Tsipras: «La palla è nel campo di Atene»

BRUXELLES - È con un sentimento di crescente frustrazione nei confronti della Grecia e della sua tattica negoziale che l’establishment europeo si riunirà oggi qui a Bruxelles per un vertice Unione europea-America latina. Le ultime proposte greche in vista di un accordo che permetta al paese di ottenere nuovi aiuti hanno deluso i creditori. Nuove trattative tecniche si sono svolte ieri, in vista di un possibile incontro oggi tra il premier Alexis Tsipras, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande.

«La Grecia ha esagerato – spiegava ieri un combattivo alto funzionario comunitario – il governo Tsipras non sembra essersi reso conto della gravità, della complessità della situazione finanziaria in cui versa il suo paese. È chiaro che con il suo comportamento durante le trattative in questi ultimi giorni Atene sta perdendo il suo più fedele alleato: la Commissione europea». La situazione nei negoziati tra la Grecia e i suoi creditori internazionali è talmente ingarbugliata da meritare un breve riassunto.

Dinanzi alla lentezza delle trattative, le tre istituzioni creditrici – Commissione, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale – avevano presentato mercoledì scorso per mano del presidente dell’esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker un proprio piano al paese mediterraneo. In un incontro notturno, terminato ben oltre la mezzanotte, Tsipras aveva promesso rapide controproposte pur di trovare una intesa. Il clima è però subitamente peggiorato poche ore dopo.

Senza neppure avvertire la Commissione, il paese mediterraneo ha chiesto giovedì al Fondo monetario internazionale di rinviare il rimborso di un prestito in scadenza nel corso della settimana passata. L’indomani, in un discorso in Parlamento ad Atene, il premier greco ha definito «assurdo» il piano presentatogli dal presidente della Commissione europea, confermando nel contempo l’arrivo di nuove proposte greche (si veda Il Sole/24 Ore del 6 giugno).

Il nuovo documento greco è stato finalmente consegnato ieri ai rappresentanti dei creditori. Un alto responsabile europeo lo ha definito «una marcia indietro rispetto agli accordi» tra Tsipras e Juncker. Un funzionario europeo citato da Reuters ha aggiunto: «Ciò che è stato presentato non è sufficiente per fare avanzare le trattative». In un braccio di ferro verbale, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha rimproverato il governo greco di essere troppo ottimista e di «sottostimare le difficoltà». E a ulteriore conferma, questa mattina, il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici ha informato il presidente Juncker che le ultime proposte greche non riflettono gli scambi avuti da loro stessi con Tsipras nei giorni scorsi. La fonte è il portavoce di Juncker che ha aggiunto: «Per questa spinta finale ai negoziati la Commissione ritiene che la palla sia nel campo della Grecia: deve dare seguito alle discussioni Tsipras-Juncker della scorsa settimana».

Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, le controproposte greche prevedono un aumento del gettito previsto dall’imposta sul valore aggiunto (Iva), ma senza la riforma radicale richiesta dalle istituzioni. Il governo greco ha messo sul tavolo anche obiettivi di finanza pubblica meno ambiziosi di quelli proposti mercoledì scorso dai creditori internazionali. Inoltre, in una intervista al Corriere della Sera, Tsipras ha respinto l’ipotesi di nuovi tagli alle pensioni.

«I punti aperti sono 10-15. Il pacchetto è complesso: un aspetto ne trascina altri con sé», spiegava ieri l’alto funzionario comunitario. Negoziati a livello tecnico si sono tenuti ieri, nel tentativo disperato di raffreddare gli animi e accorciare le distanze tra le parti. Proprio oggi potrebbe svolgersi un incontro al vertice tra Tsipras, Hollande e la signora Merkel. «Faremo di tutto per mantenere la Grecia nella zona euro, ma la nostra pazienza è ormai agli sgoccioli», ha avvertito il ministro delle Finanze finlandese Alexander Stubb.

Stretto fra le richieste dei creditori e gli impegni con gli elettori, Tsipras spera di strappare ai creditori internazionali nuove concessioni, consapevole che a nessuno conviene l’uscita della Grecia dalla zona euro. «Il rischio è di tirare troppo la corda – commenta un diplomatico – il governo greco si sta rivelando troppo dogmatico». Nonostante le evidenti tensioni, si discute se posticipare la scadenza dell’attuale memorandum, fissata a fine mese. Sarebbe l’unico modo giuridico per continuare i negoziati ed eventualmente versare quei 7,2 miliardi di euro che la Grecia sta cercando di ottenere in cambio di nuove riforme.

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