ATENE - La crisi greca si complica e rischia di avvitarsi. In un’Atene apparentemente tranquilla domenica sera è arrivata la notizia che tutti temevano. La decisione della Bce di non aumentare il limite di 89 miliardi di euro dei prestiti di emergenza (Ela) alle banche greche già sotto pressione da giorni ha fatto decidere il governo Tsipras, con un decreto sulla «chiusura delle banche a breve termine», ovvero fino a lunedì 6 luglio (il giorno dopo il referendum sulla proposta dei creditori). I bancomat riaprono a mezzogiorno di lunedì con un limite di ritiro massimo di 60 euro, tranne che per gli stranieri o di chi è in possesso di carte di credito emesse da istituti non ellenici. Dal limite di 60 euro per i greci sarà escluso il ritiro delle pensioni. Bloccate le contrattazioni di Borsa almeno fino a martedì 7 luglio.
Vietati i trasferimenti bancari via internet e smartphone verso l’estero. Secondo il decreto governativo, comunque, i depositi sono garantiti, le banche restano solventi (tra l’altro si precisa che hanno superato i test della Bce... che le ha tenute in piedi con il programma Ela, la liquidità d’emergenza). Nessun problema per i turisti, come si diceva basta avere carte emesse all’estero per poter continuare a ritirare.
Una mossa simile a quella che avvenne a Cipro nel 2013. Il premier Alexis Tsipras ha annunciato domenica sera, dopo un serrato vertice al ministero delle Finanze dei maggiori banchieri del paese e del governatore Yannis Stournaras , seguito da un consiglio dei ministri straordinario, la chiusura delle banche e della borsa. Il primo ministro ha parlato al termine di una riunione dell'esecutivo mentre in piazza si svolgeva in una tensione crescente una manifestazione dei sindacati a favore del “no” (oxi, in greco) al referendum previsto per il 5 luglio sulle proposte dei creditori.
Il governo ha fatto il punto della situazione: nel corso del fine settimana è stato stimato che 1,3 miliardi di euro sono stati ritirati dai bancomat greci. Era molto fondato il rischio di un assalto agli sportelli lunedì, tale da far fallire gli istituti di credito ellenici. «Faccio appello alla calma, ha detto Tsipras, i depositi sono al sicuro». Il premier ellenico ha aggiunto che né la Bce né altri ostacoleranno la decisione di indire un referendum.
La banca centrale ellenica, ha riferito ancora Tsipras, ha suggerito di chiudere Banche e Borsa (la Borsa resterà chiusa almeno fino a martedì 7 luglio). E Tsipras ha accusato di questo la Bce. Ma né l'Eurotower né altri, ha aggiunto, «fermeranno il processo del referendum». Se i partner dell'Eurozona vogliono, afferma ancora, «possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa». La decisione di respingere la richiesta greca «per una breve estensione del programma», rileva, «è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere». La Bce si era limitata in un comunicato a ribadire che l'Ela rimaneva al livello precedente senza specificare altro.
Sollecitato proprio sulla possibilità che il governo imponga controlli sui capitali, il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis domenica aveva detto, intervistato alla Bbc, che «si tratta di una questione su cui si lavorerà nella notte insieme alle autorità competenti, tanto qui in Grecia che a Francoforte». Varoufakis aveva chiarito all'emittente radiofonica britannica che discuterà con la Bce come «minimizzare l'onere» per i cittadini greci derivante dal «rifiuto dell'Europa di garantire i nostri diritti democratici più elementari».
Parlando di «giorni bui» per la Ue, il ministro ha detto che un'unione monetaria «che non riesce a garantire il corretto funzionamento delle banche - soprattutto con il pretesto che il popolo greco ha avuto l'audacia di voler dire la sua sul suo futuro - costituisce la negazione fondamentale del principio stesso dell'unione monetaria». «Sia come uomo politico e come cittadino europeo, trovo scioccante il solo fatto che ci siano tali discussioni nel contesto di un'unione monetaria».
Code agli sportelli, molti i bancomat a secco
Sempre code agli sportelli. Centiniaia di bancomat sono rimasti privi di contanti ad Atene, mentre l'incertezza sui prossimi sviluppi della crisi ellenica spinge la gente a ritirare il denaro. Solo nella giornata di sabato era stato stimato che dai 700 agli 800 milioni di euro erano stati ritirati agli sportelli automatici dai risparmiatori greci. Le lunghe file erano iniziate nella notte tra venerdì e sabato, subito dopo l'annuncio del premier Alexis Tsipras di indire un referendum sulla proposta di Bruxelles. Anche nel pomeriggio di domenica c'erano code ma senza panico né disordini.
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