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Dall’Italia ricollocati in 39mila

Piano Ue, il 60% dei profughi a Germania, Francia e Spagna. Dall’Italia 39mila ricollocamenti

Continua il caos immigrazione in Europa, mentre la Baviera comincia ad avere problemi sul fronte dell'accoglienza: nel week-end sono arrivate in treno alla stazione di Monaco dall’Ungheria oltre 20mila persone, molte di più di quanto ci si attendesse e oggi ne sono attese altre 10mila. L’Austria, dal canto suo, cerca di ripristinare un minimo di controlli alle frontiere. Il governo federale tedesco però procede sulla sua linea dell’accoglienza e stanzia ben 6 miliardi.

Il piano Juncker di ripartizione dei rifugiati
Intanto si muove anche Bruxelles. La Commissione europea chiederà a Germania, Francia e Spagna di accogliere più di 70mila rifugiati per alleviare la pressione dei Paesi in prima linea nel flusso di arrivo (Italia, Francia e Ungheria). Francia e Germania si prenderanno insieme quasi la metà dei 120mila rifugiati che saranno ricollocati in base al piano che il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, presenterà mercoledì a Strasburgo, dinanzi al Parlamento europeo. La Germania ne accoglierà 31mila, 24mila la Francia, la Spagna si farà carico di 14.931 persone. I dati sono stati anticipati da una fonte Ue, ma il presidente francese, Francois Hollande, ha già confermato il numero di 24mila nuovi arrivi nel suo Paese. Saranno 15.600 i richiedenti asilo che saranno ricollocati dall'Italia, che si aggiungono ai 24mila del precedente schema di maggio. Il totale di ricollocamenti dall'Italia per le due proposte è di 39.600 profughi su 160mila. E proprio per discutere dell’emergenza è molto probabile che settimana prossima si terrà un vertice straordinario dei leader europei. Il summit è stato chiesto da Francia e Germania e si dovrebbe svolgere dopo il consiglio straordinario dei ministri dell'Interno Ue, del 14 settembre. Nel pomeriggio anche il Regno Unito ha aperto all’accoglienza. Il premier britannico David Cameron, intervenendo alla Camera dei Comuni, ha fatto sapere che verranno accolti 20mila rifugiati siriani entro il 2020.

Berlino stanzia 6 miliardi
In attesa della proposta Juncker, Berlino è ormai in piena attività per gestire lo straordinario afflusso di profughi. Il governo sbloccherà sei miliardi di euro aggiuntivi per accogliere i richiedenti asilo nel 2016. Lo ha reso noto la coalizione al potere, al termine di una riunione notturna. Lo Stato aumenterà lo stanziamento per i richiedenti asilo di 3 miliardi di euro e metterà a disposizione altri 3 miliardi per gli stati regionali e i comuni, che si incaricano dell'alloggiamento dei rifugiati. «Il governo federale aumenterà di 3 miliardi di euro il suo bilancio 2016 per far fronte con la situazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo e i governi degli stati regionali e le autorità locali avranno a disposizione altri 3 miliardi di euro», si legge nel comunicato.
Il governo cercherà di raggiungere l'accordo con le autorità regionali su come utilizzare il denaro il 24 settembre durante una riunione di rappresentanti dello Stato federale e degli Stati regionali.

Merkel orgogliosa dell’accoglienza tedesca ai rifugiati
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, si è detta «orgogliosa» di come i cittadini tedeschi e il Paese hanno reagito al massiccio afflusso di rifugiati, ma ha chiesto una «solidarietà europea». Dopo aver ricevuto a Berlino il premier serbo, Aleksandar Vucic, il cancelliere ha anche sollecitato l'Unione europea ad affrontare il problema alla radice e ha chiesto di «lavorare insieme anche per sconfiggere i terroristi». Inoltre, in una conferenza stampa sull'emergenza migranti, Merkel ha sottolineato che «quelli che non hanno necessità di protezione, dovranno tornare indietro». Il fenomeno migratorio di questi giorni «impegnerà la Germania anche in futuro, e cambierà il Paese», ha detto ancora il cancelliere: «Dobbiamo fare in modo che questo cambiamento sia positivo», ha aggiunto, affrontando subito anche il tema della necessità di integrare al meglio chi arriva in Germania.

Migranti: Renzi sente Merkel, c'è cambio passo in Ue
Questa mattina il premier Matteo Renzi ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel sul tema immigrazione. Renzi ha espresso grande apprezzamento per le posizioni tedesche e per quelle espresse in questi giorni da alcuni paesi europei: “c'è un cambio di segno e di passo significativo”, ha commentato.

Il premier ungherese Orban: l’Europa chiuda le frontiere
Nettamente contrario alla nuova politica di accoglienza di Austria e Germania è invece il premier ungherese Viktor Orban. «L'Europa deve chiudere le frontiere o rischia l'arrivo di milioni di migranti», ha detto Orban intervistato dalla tv austriaca Ort. «L'Austria e la Germania dicano chiaramente che interromperanno l'accoglienza», ha aggiunto, ricordando che «per entrare nella Ue serve un permesso».

Il viaggio dei volontari austriaci a Budapest
Un convoglio di circa 140 auto, guidate da volontari, è andato ieri da Vienna in Ungheria per distribuire aiuti ai migranti in arrivo e anche raccogliere i rifugiati che rischiano di non arrivare in Austria. «Diteglielo chiaro, diteglielo forte, i rifugiati sono i benvenuti qui», scandivano le persone che hanno salutato la partenza del corteo, vicino a uno stadio di calcio, a Vienna. Gli attivisti - organizzati via Facebook e carichi di cibo, acqua, prodotti sanitari, abbigliamento, giochi e animali di peluche - rischiano di incappare nel reato di traffico di esseri umani, ha avvertito la polizia, che però si è impegnata a garantire la sicurezza stradale del convoglio. Secondo un portavoce della polizia ungherese, «gli automobilisti arrivati oggi dall'Austria rischiano l'accusa di traffico di esseri umani» nel caso decidessero di trasportare a bordo delle proprie auto i migranti. Lungo il confine tuttavia, la polizia ungherese non ha effettuato domenica alcun fermo.

«Devono essere folli se ci arrestano per il fatto di aiutare persone che hanno deciso volontariamente di venire in Austria», ha reagito Kurto Wendt, l'organizzatore austriaco della campagna, che ha detto di non temere di essere arrestato in Ungheria. «Il nostro rischio è minimo rispetto a quello dei migranti». Wendt ha anche spiegato perché non abbia voluto attendere in Austria l’arrivo delle migliaia di profughi: «Dieci ragazzini sono stati ricoverati nella notte: la gente è affamata, scarsamente vestita. Ogni giorno rischia di morire, per cui dobbiamo fare qualcosa immediatamente».

Una donna 68enne, anche lei attivista della campagna, ha ricordato che da ragazzina aveva atteso al confine tra Austria e Ungheria l'arrivo degli ungheresi che fuggivano dalla rivolta del 1956 contro il regime sovietico: «Tutto veniva dato per scontato all'epoca. Quel che sta accadendo oggi è molto brutto». Il convoglio punta a entrare in Ungheria, dopo uno stop al centro di accoglienza di Nickelsdorf, al confine ungherese: alla partenza sono stati consegnati biglietti con i numeri di telefono di persone pronte a fornire assistenza legale in caso di arresto in Ungheria.

La situazione dei treni
Altri profughi sono arrivati in treno a Hegyeshalom, al confine tra Ungheria e Austria, e sono stati fatti salire immediatamente su altri treni diretti a Vienna e Monaco. «Sì, vengono fatti salire anche senza biglietto», ha detto un responsabile di polizia chiedendo l'anonimato. «La decisione ci è stata comunicata dalle autorità centrali già dalla tarda serata di ieri», afferma un altro responsabile della sicurezza alla stazione di Hegyeshalom, chiedendo anche lui l'anonimato. «Da stamani questo è il quarto treno che parte direttamente per Vienna. I profughi in arrivo da Budapest vengono fatti salire sia che abbiano il biglietto sia che non lo abbiano», conferma il responsabile. «Le porte verso Vienna sono state sempre aperte», dice con ironia una ragazza in uniforme: «sono quelle ungheresi che sono più complicate», aggiunge sorridendo. Nella brevissima sosta nella stazione, ai migranti vengono offerti generi di prima necessità da diverse decine di volontari arrivati in auto dall'Austria. Si tratta del convoglio partito da Vienna stamani. I volontari hanno scatole di cartone e borse cariche di cibo, pannolini, frutta e vestiti.

La Baviera chiede aiuto agli altri Laender: troppi profughi
Intanto arriva l'allarme della Baviera: ottomila i profughi arrivati ieri, dopo aver attraversato l'Austria provenienti dall'Ungheria, altri 5mila quelli attesi oggi. Il flusso ininterrotto di profughi sta mettendo in difficoltà lo stato più grande della Germania e le autorità hanno chiesto che le altre regioni del Paese condividano lo sforzo di accoglienza dei migranti. Una portavoce ha detto che “Monaco e la Baviera non possono farcela da soli”.

L'Austria annuncia il ripristino dei controlli alle frontiere
Il governo austriaco ha annunciato che tornerà in maniera graduale a controllare i rifugiati in arrivo dal Medio Oriente che vogliono attraversare la frontiera con l'Ungheria, il che significa che dovrebbe terminare il flusso incontrollato dei profughi verso la Germania. «Passo dopo passo, dobbiamo tornare da una situazione di emergenza a una di normalità che sia conforme alla legge e dignitosa per le persone» ha segnalato in un comunicato il cancelliere federale austriaco, Werner Faymann, dopo aver parlato con la sua omologa tedesca, il cancelliere Angela Merkel.

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