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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2010 alle ore 08:08.
Più di una casa su tre viene venduta con una fetta di nero, e il resto a seguire. Quasi 7 miliardi di basi imponibili (imposte dirette e Iva) non dichiarate e 1,2 miliardi di Iva evasa. Cifre impressionanti, denunciate dalla Guardia di Finanza a seguito di operazioni condotte nel 2009 sulle compravendite e sulle intermediazioni immobiliari. Si tratta in larga misura di immobili di nuova costruzione, nel 64% dei casi sono abitazioni.
Partendo dal dato della Finanza si può risalire all'importo evaso: incrociando i dati delle statistiche catastali e dei rapporti sulle nuove costruzioni dell'Osservatorio immobiliare dell'agenzia del Territorio, da cui ricavare stime percentuali delle tipologie edificate ogni anno, con i valori medi e l'importo Iva mediamente evaso (tra il 10% e il 30% del valore). Approssimando per difetto, emerge che su circa un immobile su tre, sia residenziale che commerciale e produttivo, ha funzionato l'accordo tra venditore e acquirente. E l'erario ci ha perso 1,2 miliardi solo con l'Iva, mentre sulle imposte dirette non è possibile fare stime.
Il problema è che per gli immobili soggetti a Iva non è applicabile il meccanismo del doppio binario: dichiarare l'intero importo ma pagare le imposte (registro, ipotecaria a catastali) solo sul «valore catastale», corrispondente a un importo tra la metà e un terzo del valore di mercato. Dato che gli immobili di nuova costruzione devono invece essere dichiarati per intero e l'Iva va pagata su quell'importo, la tentazione di limare l'importo è forte. «Del resto – spiega il colonnello Flavio Aniello, comandante del nucleo speciale Entrate della GdF - c'è una perfetta concordanza d'interessi: il venditore risparmia le imposte sui redditi e l'acquirente taglia l'Iva». È notorio che in queste circostanze l'abbattimento proposto si aggira sul 30% del valore reale, e che neppure la ripresa dell'offensiva dell'agenzia delle Entrate sul «valore normale» sembra incidere sul consolidato meccanismo. E così si arriva al dato di stima: tre immobili nuovi su dieci vengono venduti in evasione d'imposta.
Risultato: una vera città sorge ogni anno con lo sconto (illegittimo) dell'Iva: 74mila appartamenti con 56mila box, 1.500 negozi, 4.200 edifici industriali e alberghi, 744 uffici, 12mila magazzini e depositi. Una città felice e operosa, tutta nuova, con 150mila cittadini che hanno evaso il fisco. Vero è che l'indagine della Gdf si è allargata su diversi periodi d'imposta ma si tratta dei risultati di un solo anno, quindi non ci si allontana troppo dal vero considerando i dati potenzialmente come riferiti a una sola annualità.