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Norme e Tributi Approfondimenti

Nella lista Falciani 7 miliardi

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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2010 alle ore 08:07.

ROMA - Dalla lista "Falciani" potrebbe arrivare un cospicuo gruzzolo per rimpinguare le casse statali. I conti correnti cifrati e i depositi patrimoniali della filiale ginevrina della Hsbc portati alla luce dall'informatico Hervé Falciani contengono, per il versamte italiano, quasi sette miliardi di dollari. Una quota molto consistente dei quali sottratta al Fisco italiano da contribuenti infedeli che non hanno dichiarato nulla o non hanno compilato il quadro RW (che serve a denunciare all'Erario il trasferimento di soldi all'estero).

A via XX Settembre, i tecnici impegnati a recuperare risorse dai bilanci ministeriali in vista della manovra non celano l'entusiasmo per queste quanto mai propizie entrate supplementari. Anche perchè con il giro di vite imposto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, contro l'evasione internazionale e le più rigide misure introdotte con il decreto anti-crisi del 2009 (articolo 12 del Dl 78), a corredo dello scudo fiscale, sarà possibile riappropriarsi di gran parte delle attività detenute "illegittimamente" in Svizzera. Dai più ampi margini temporali (i termini per gli accertamenti sono stati raddoppiati fino a otto e dieci anni in base al tipo di violazione riscontrata), all'inversione dell'onere della prova (chi viene scovato con soldi esportati in un paese a fiscalità privilegiata deve giustificarne la provenienza), dalla moltiplicazione delle multe (oltre alle tasse non versate si pagheranno sanzioni che vanno dal 200 al 400% dell'imposta dovuta in caso di dichiarazione infedele, dal 240 al 480% in caso di assenza della dichiarazione, cui va aggiunta quella per la mancata compilazione del quadro RW che oscilla dal 10 al 50% dell'importo non segnalato) all'estensione per tutte questa fattispecie dell'arma della confisca per equivalente.

Le chance di acquisire nuovo gettito dunque sono alte. Per questo al quartier generale di Roma il team interforze delle Fiamme Gialle – composto dal II reparto relazioni internazionali, il III reparto operazioni, reparti speciali dello Scico, nucleo speciale valutario e nucleo speciale entrate – sta lavorando alacremente per scremare le varie posizioni. «Abbiamo incrociato – spiega il generale Michele Carbone, alla guida del II Reparto – le informazioni contenute nell'anagrafe tributaria, i precedenti di criminalità organizzata e le segnalazioni delle operazioni sospette fatte eventualmente a carico della 5.595 persone fisiche incluse nella lista. Dalla radiografia delle situazioni bancarie e finanziarie sono emerse parecchie sorprese». Tra i correntisti della Hsbc, per esempio, accanto agli imprenditori (il 51% del totale) e ai professionisti (il 14%, tra cui avvocati, commercialisti, notai, dentisti, medici, artisti e giornalisti tra cui qualche penna di grido), figurano anche casalinghe (il 15%, per la gran parte sconosciute al fisco), pensionati (4,5%) e studenti (2%). Tra le persone giuridiche (in tutto 133), sono presenti, invece, società, fondi di investimento, ma anche alcune onlus.

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Tags Correlati: Eric de Montgolfier | Fisco | Giulio Tremonti | Guardia di Finanza | Hervé Falciani | Hsbc | Michele Carbone | Scico

 

«Nel giro di 15 giorni – aggiunge Carbone – ai reparti territoriali saranno affidate le verifiche sul campo. In molti casi è probabile che saranno interessate anche le procure competenti, soprattutto in Lombardia dove risiede quasi un terzo della platea dei clienti Hsbc». Vista la dote sottratta al fisco – sono 132 i depositi con oltre 10 milioni – è facile prevedere infatti che saranno frequentemente superate le soglie fissate dal decreto legislativo 74/2000 per la rilevanza penale delle condotte. Oltre alla Procura di Torino che dovrebbe ricevere a giorni la lista per rogatoria dal procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier, avendo avviato già in precedenza, a quanto pare, proprie indagini su fenomeni di riciclaggio.
La vicenda della lista Falciani nasce più di un anno fa. Nel gennaio 2009 de Mongolfier, in risposta a una rogatoria svizzera, aveva disposto una perquisizione nei confronti di Falciani durante la quale sono stati scoperti file e documenti con informazioni segrete su 127mila conti correnti appartenenti a 80mila persone. Dal punto di vista italiano la GdF dovrà appurare, in particolare, se i contribuenti controllati abbiano scudato (si veda «Il Sole 24 Ore» del 25 maggio) in tutto o in parte fondi e attività finanziarie prima di avanzare contestazioni tributarie.

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