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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2010 alle ore 08:04.
Non cambiano i requisiti. Non cambia l'età e nemmeno le quote. Eppure sarebbe un errore liquidare come "interventi marginali" le novità sulle pensioni approvate la scorsa settimana dal governo nell'ambito della manovra correttiva da 24,8 miliardi di euro. Sul fronte previdenziale, senza giri di parole, il decreto legge del governo produce - nei fatti - un aumento secco dell'età di pensionamento, che in alcuni casi cresce di ben 12 mesi rispetto alle regole attuali. È l'effetto delle modifiche al sistema delle finestre, sostituito dal nuovo metodo delle uscite "a scorrimento", il cui funzionamento è illustrato passo per passo nella Guida pratica a come cambiano le pensioni in edicola oggi con il Sole 24 Ore.
La cosa, in molti casi, sarà particolarmente dolorosa. Si pensi al lavoratore autonomo che compie i 65 anni all'inizio di marzo 2011: il periodo di "attesa" - vale a dire quello che intercorre tra il momento di maturazione del requisito per la vecchiaia e la decorrenza della pensione - sarà, come detto, di 18 mesi. Quindi, percepirà la pensione da ottobre 2012, con un aumento di ben 12 mesi rispetto a quanto gli sarebbe accaduto con il sistema attuale delle finestre. Sorprese simili, anche se più contenute, hanno anche i dipendenti, per i quali in alcuni casi l'incremento rispetto al sistema attuale può arrivare a nove mesi in più (in altri casi, certo, l'aumento del periodo di attesa è molto più contenuto: anche un solo mese, a esempio, per il dipendente che maturerà i requisiti per l'anzianità nel gennaio del 2011 e che con il nuovo sistema accederà alla pensione il 1° febbraio dell'anno successivo).
Una scelta - quella della finestra mobile - fatta dal governo nel nome dell'equità, visto che l'uscita "a scorrimento", oltre a consentire risparmi quantificati complessivamente in 2,7 miliardi, ha l'effetto di parificare per tutti i lavoratori la data di decorrenza reale della pensione. Ma non c'è dubbio che per molti si tratterà di una spiacevole novità.
Insomma, chi si aspettava un periodo di relativa tranquillità sul fronte pensionistico è stato smentito. Anche perché, in tempi relativamente brevi, oltre all'aggiornamento triennale dei coefficienti per il calcolo delle pensioni (il primo adeguamento è scattato proprio quest'anno) arriverà anche l'aumento automatico dell'età di pensionamento, introdotto con il Dl 78 del 2009. Dal 2105, ogni cinque anni i requisiti anagrafici per il pensionamento verranno aggiornati sulla base degli incrementi della speranza di vita nel quinquennio precedente.