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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2010 alle ore 08:54.
La regolarizzazione catastale e la cedolare sugli affitti, secondo i calcoli del ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, sul «Sole 24 Ore» dell'11 luglio scorso, dovrebbero portare tra i 5 e i 10 miliardi ai comuni. I dettagli dell'operazione sono ancora in fase di studio. Anche per questo, può essere utile valutare il tutto con attenzione.
La prima cosa da ricordare è che, di certo, non tutte le "case fantasma" possono essere sistemate anche sotto il profilo urbanistico. Basta dare uno sguardo ai dati dell'operazione "case fantasma", che sono poi quelli diffusi dall'agenzia del Territorio a fine aprile.
In Italia sono state scovate, grazie all'aerofotogrammetria, oltre 2 milioni di «particelle» (appezzamenti di terreno) su cui sorgono circa 2,8 milioni di unità immobiliari: villette, palazzine, garage, fabbricati rurali, eccetera. Proiettando sul totale i dati dei fabbricati sinora registrati dall'agenzia del Territorio, che ha condotto con l'Agea la colossale operazione di controllo, emerge anzitutto che, probabilmente, in circa un milione di casi si tratta di edifici che non hanno rilevanza per il catasto (e quindi neppure per il fisco in generale): tettoie e costruzioni rurali autentiche (cioè abitate o usate a scopi agricoli) che, anche se sconosciute o abusive, non hanno rendita catastale.
Del resto, ad aprile, una bella fetta era già passata sotto l'esame dell'agenzia: 322.784 unità avevano già avuto attribuita una rendita catastale a seguito di accertamento e per altre 208.964 c'era stato un adempimento spontaneo.
Proprio su quest'ultimo dato bisogna soffermarsi: perché, a pochi mesi dalla fine delle operazioni, è lecito supporre che queste e poche altre siano le unità che possono essere accatastate senza rischi. Il che si verifica in due casi: unità sorte senza che fosse stato richiesto un permesso edilizio ma che lo avrebbero ottenuto comunque, oppure che lo hanno ottenuto ma per le quali non è poi stata effettuata la denuncia in catasto. Unità, quindi, che si possono regolarizzare anche dal punto di vista urbanistico. La loro segnalazione spontanea è la prova che i proprietari non hanno paura di emergere. Ma per le altre 1,6 milioni?