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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2010 alle ore 08:11.
Novità in vista anche sui passaggi di proprietà: le aliquote complessive scendono dal 10% all'8 per cento e, se prima casa, dal 3% al 2 per cento. Anche in questo caso si tratta di ipotesi ancora al vaglio dei tecnici dell'Economia.
In sostanza, l'Imp (imposta municipale propria) si applicherà sui passaggi di beni immobili (terreni e fabbricati), cioè in concreto:
- alle compravendite e agli atti traslativi a titolo oneroso in genere;
- agli atti traslativi a titolo gratuito;
- agli atti traslativi o costitutivi di diritti reali immobiliari di godimento (come l'usufrutto), compresi la rinuncia pura e semplice agli stessi;
- ai provvedimenti di espropriazione per pubblica utilità;
- ai trasferimenti coattivi;
- alle successioni.
L'imposta sarà applicata sul «valore catastale», cioè la rendita catastale moltiplicata per 105.
Per la compravendita di prima abitazione (comunemente nota come «prima casa») l'aliquota dovrebbe essere fissata al 2 per cento (con un minimo di 1.000 euro).
Sugli atti che riguardano invece tutti gli altri immobili l'aliquota è invece dell'8 per cento (sempre con un minimo di 1.000 euro). Per i contratti preliminari (i "compromessi") le imposte sono dimezzate.
In caso di successioni che riguardino beni immobili l'aliquota è del 2 per cento, ma in caso si tratti di prima casa scatta solo un importo fisso di 1.000 euro.
Risultano esclusi dall'Imp gli immobili ceduti dal costruttore, perché soggetti a Iva: questa imposta non viene toccata. Stesso discorso per gli atti costitutivi di garanzia (anche ipotecaria) e i finanziamenti a medio e lungo termine.
Le due aliquote dell'8 e del 2 per cento potranno essere modificate dai comuni (rispettivamente fino al 10% al 3 per cento). Questa imposta non sostituisce direttamente le imposte finora utiizzate per i trasferimenti (registro, ipotecarie e catastali, bollo, successioni, tributi speciali catastali e tasse ipotecarie) ma ne sono esenti. In pratica è la stessa cosa ma lascia maggiore libertà al legislatore per futuri interventi.
Nel concreto si tratta di un discreto risparmio. Oltre all'abbassamento delle aliquote, scompaiono le imposte fisse attualmente dovute: 168 euro per ciascuna, più le imposte minori, in media almeno un migliaio di euro in meno per ogni compravendita. Un'ulteriore agevolazione viene concessa quando si devono effettuare adempimenti in catasto o ai pubblici registri per atti che non comportino trasferimenti: in questi casi l'imposta è fissata a 500 euro.