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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2010 alle ore 08:31.
Entro il 12 ottobre il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti deve provvedere – così come vuole l'articolo 60 della legge 120/10 – all'emanazione del decreto riguardante le caratteristiche per l'omologazione di specifici impianti che visualizzino il tempo di accensione residuo delle luci semaforiche. Si tratta di una tecnologia piuttosto semplice, già adottata in via sperimentale in alcuni incroci regolati da semafori, la quale indica al conducente quanti secondi mancano all'accensione della successiva luce del semaforo.
La sperimentazione era stata accolta favorevolmente, soprattutto in seguito e in opposizione ai famigerati "rosso stop", che consentono la rilevazione delle infrazioni specifiche - transito con semaforo che vieta il proseguimento della marcia - in maniera automatica e in assenza di personale di polizia stradale.
Le proteste dei "tartassati", che diedero luogo anche a vicende giudiziarie di natura penale, con risvolti decisamente articolati, riguardavano in particolare la durata della luce gialla, ritenuta assolutamente insufficiente. A proposito di quest'ultimo punto, è opportuno precisare che, in punta di codice della strada, il transito con il semaforo proiettante luce gialla è generalmente vietato, con una sola eccezione: quando ci si trova così prossimi all'intersezione da non potersi arrestare in condizioni di sicurezza. Anzi, il codice va oltre, e proibisce di impegnare l'incrocio addirittura con la luce verde, se il conducente non è ragionevolmente sicuro di poterlo disimpegnare prima dell'accensione della luce rossa. Norma di problematica attuazione, in considerazione dell'intensità del traffico in molte città.
In ogni caso, i dispositivi prossimi futuri avranno senza dubbio il pregio di rendere trasparente e direttamente controllabili dall'utente i semafori.
Il decreto verrà emanato dopo aver sentito la Conferenza stato-città ed enti locali (e le relative disposizioni si applicheranno entro i sei mesi successivi all'adozione del Dm) con la conseguenza auspicata di una normativa tecnica condivisa e sempre più fondata sull'idea base della prevenzione. Infatti, il decreto riguarderà altresì gli impianti finalizzati a ridurre la velocità di transito dei veicoli e gli apparecchi di attivazione dei semafori in presenza di veicoli che non rispettino i limiti imposti: i predetti congegni attivano il segnale rosso a fronte di un eccesso di velocità rilevato in prossimità del semaforo, obbligando il conducente ad arrestare il veicolo e rendendo controproducente una tale condotta di guida.