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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2010 alle ore 08:04.
Dovrebbero (ri)nascere entro sette giorni, e dovrebbero rappresentare un perno strategico per l'ingresso vero dei comuni nella lotta all'evasione erariale. Quasi nessuno, però, ha idea di che cosa debbano fare davvero, e molti non sono nemmeno informati della loro esistenza. La rinascita vera dei consigli tributari, se mai ci sarà, sembra insomma rinviata a data da destinarsi.
A reintrodurre quest'organismo, dopo le rare e sfortunate esperienze degli anni '70, è la manovra correttiva, che nella norma dedicata ai sindaci anti-evasione (articolo 18 del Dl 78/2010, convertito dalla legge 122/2010) rafforza lo scambio di dati con Entrate, Gdf e Inps, aumenta al 33% del riscosso il premio per i comuni, li arruola nell'accertamento sintetico e, appunto, impone di istituire entro fine agosto i consigli tributari. Sull'utilità di questo strumento, però, regna lo scetticismo.
«Di questa misura avrei fatto volentieri a meno – riflette per esempio Francesco Miceli, assessore al bilancio del comune di Genova dopo aver lasciato il vertice della Dre Lombardia – anche perché l'esperienza insegna che questi organismi pletorici, composti dai rappresentanti dei partiti e delle associazioni, non possono funzionare». Riflessioni analoghe si incontrano a Milano: «Ho già manifestato le mie perplessità – spiega Giacomo Beretta, assessore al bilancio a Palazzo Marino – e spero in un ravvedimento. Se proprio saremo obbligati, lo costruiremo nel modo più snello possibile». L'unica legge di riferimento, in realtà, è un decreto luogotenenziale del 1945, mai attuato, che prevederebbe l'elezione dei consiglieri tributari a suffragio universale: «A una campagna elettorale per i consigli tributari – chiude Beretta – non voglio nemmeno pensare».
Per restare nei grandi comuni, Gianguido Passoni (assessore al bilancio del comune Torino) può almeno vantare un precedente: «Noi lo abbiamo già avuto, negli anni Settanta, ai tempi di "manette agli evasori". Era formato da rappresentanti delle istituzioni e delle categorie professionali, artigianali e imprenditoriali. Ora riproporlo ci trova agevolati. Ma certo non entro agosto. In ogni caso speravo in una norma più semplice, la macchinosità è notevole».