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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2010 alle ore 13:55.
Oltre un miliardo di euro sottratto al fisco italiano: é questo il "tesoretto" scoperto dalla Guardia di Finanza di Pesaro nell'ambito del piano d'azione contro l'evasione fiscale internazionale e le frodi IVA poste in essere tra operatori nazionali e della Repubblica di San Marino. In particolare, le fiamme gialle di Pesaro, insieme al II Reparto Relazioni Internazionali del Comando Generale della Guardia di Finanza, da gennaio hanno effettuato 330 verifiche, «con la scoperta di redditi sottratti a tassazione per oltre 850 milioni di euro e un'IVA evasa per circa 240 milioni».
Attualmente, informa una nota, sono in corso di svolgimento altre 800 verifiche. Il piano d'azione delle Fiamme Gialle interessa, in particolare, due tipologie di fenomeni: i casi di proventi derivanti da evasione fiscale realizzata da imprese nazionali, individuate a seguito di investigazioni di polizia giudiziaria, che avrebbero veicolato «capitali sporchi» verso società finanziarie di San Marino per poi farli rientrare «puliti» nel territorio nazionale sotto forma di finanziamenti e aperture di credito in favore di imprese affiliate. E le frodi Iva «carosello» attuate tramite società «cartiere» fittiziamente interposte negli scambi commerciali fra imprese italiane e sammarinesi operanti principalmente nei settori dell'elettronica, della telefonia mobile, degli elettrodomestici, della abbigliamento, delle calzature, della cartoleria e dei prodotti detersivi.