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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2010 alle ore 07:46.
Come si forma una tabella millesimale? In realtà i metodi sono molti, tutti più o meno derivanti dalla scienza estimale: si tratta di attribuire un determinato valore a ogni singola unità immobiliare, per poi "ritararlo" sulla base di mille millesimi. La scelta di un metodo piuttosto di un altro può portare a risultati differenti ma non troppo. L'importante è che i calcoli siano effettuati con la massima precisione, a partire dall'unico che può presentare qualche difficoltà pratica: quello delle superfici.
Spesso, infatti, il tecnico non viene accolto in casa per le misurazioni ed è costretto a basarsi sulle planimetrie catastali, che guarda caso possono anche non essere aggiornate, soprattutto se chi si è "allargato" non si è premurato di comunicarlo all'agenzia del Territorio. Queste dimenticanze sono frequenti, perché implicano quasi sempre una variazione del numero dei vani e quindi, in concreto, più tasse.
Uno dei pochi punti fermi è la circolare 12480 del 1966, aggiornata dalla 2945 del 1993, ambedue del ministero dei Lavori pubblici (oggi delle Infrastrutture) che davano indicazioni precise e cogenti ma solo per gli edifici in cooperativa edilizia con contributo statale. Del resto, trattandosi di edifici relativamente recenti, è raro che abbiano potuto effettuarsi sopraelevazioni. Però qualche sottotetto è stato reso abitabile anche in questi casi.
In realtà i problemi maggiori li hanno edifici più vecchi, nei quali i lavori di "allargamento" sono stati spesso abusivi e poi condonati. Ma qui la discrezionalità del tecnico è del tutto lecita, anche se deve restare nell'ambito della scienza estimale.
Volendo seguire le indicazioni ministeriali, si può cercare di immaginare (a grandi linee) quanto può "valere" il proprio appartamento, come illustrato nell'esempio qui sopra.
(Sa. Fo.)