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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2010 alle ore 17:44.
Paga i danni morali all'ex coniuge il genitore affidatario che impedisce, anche per una sola volta, il diritto di visita ai figli. La Corte di cassazione, con la sentenza di oggi, ribadisce l'importanza del rapporto costante con il genitore separato che ha perso l'opportunità di convivere con i propri figli e dimostra come disattendere le decisioni prese dal giudice civile in tema di affidamento e patria potestà possa costare caro.
Gli ermellini hanno, infatti, confermato la condanna a 3mila euro di risarcimento decisa dalla Corte d'Appello di Bologna nei confronti di una madre che si era sottratta all'obbligo, imposto in sede di separazione, di far esercitare al padre di una quattordicenne il diritto di visita. Una inottemperanza – spiega la Cassazione – che deve essere punita anche se si verifica una sola volta.
Ancora più grave dunque il caso della signora che ripetutamente aveva sottratto l'adolescente agli incontri con il padre ostacolando in questo modo – sottolinea il collegio – lo stabilirsi di rapporti affettivi della figlia con il papà. La signora ha invocato invano la scriminante dello "stato di necessità" che, a suo avviso, aveva determinato la sua scelta, basta sul timore - non condiviso dagli assistenti sociali - di comportamenti scorretti dell'ex marito. La "disobbedienza" alle decisioni adottate dal giudice civile è costata dunque alla ricorrente 3mila euro di risarcimento di «danno morale per aver reso difficoltoso il rapporto tra il padre e la figlia», oltre a 2mila euro di spese legali.