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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2010 alle ore 09:43.
MILANO - Tutele processuali più ampie e più veloci, adeguamento delle norme sulle ricerche biotech, armonizzazione alla disciplina europea delle regole sui marchi e brevetti, riunificazione sotto un unico tetto delle leggi in materia di proprietà della ricerca.
Il nuovo Codice della proprietà industriale (decreto legislativo 131/2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 192 del 18 agosto scorso) entra in vigore oggi abrogando una serie di provvedimenti satellite – dal dl 3/2006 sulla protezione giuridica delle invenzioni biotech, alle regole sulle nuove varietà vegetali nella legge 974/1975, fino a una parte della legge sviluppo 99/2009 – e rimettendo ordine e coerenza normativa in un ambito sempre più orientato, inevitabilmente, verso la disciplina dell'Unione europea.
La parte più innovativa dell'intervento riguarda le tutele giurisdizionali per la protezione di brevetti e marchi, estese anche – novità importante – a chi si difende o rischia di doversi difendere dall'offensiva dei titolari di diritti registrati. La linea guida del maquillage in questo settore, in sostanza, è stata la chiarezza e l'incisività dei nuovi strumenti, per arrivare a decisioni rapide ma allo stesso tempo giuste e non speculative, fondate sulla massima espansione possibile del contradditorio anche nelle fasi iniziali del contenzioso. Si spiega in quest'ottica, tra l'altro, l'introduzione dell'azione di accertamento negativo (su cui la giurisprudenza di merito avanzava in ordine sparso) per consentire a chi si sente a rischio di (propria) contraffazione di definire un perimetro di certezze operative; ma pure l'avvio della consulenza tecnica preventiva – al di là dei problemi connaturati all'istituto in sé – è nel segno di anticipare, o almeno tentare di farlo, la composizione delle liti su marchi e brevetti. Un contenzioso "fair", comunque, considerato che tutta la fase processuale cautelare – cioè quella d'urgenza – si apre alle ragioni dell'accusato di contraffazione, obbligando il giudice a un contradditorio il più possibile ampio. Non solo, i risultati ottenuti in questa fase dovranno poi comunque essere ripresi entro un mese nel processo di merito, per evitare di disperdere il risultato ottenuto. Infine, sempre nel capitolo delle tutele giurisdizionali, le nuove regole consentono di anticipare la difesa dei propri diritti su marchi e brevetti anche nella fase di registrazione dell'"idea".