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Norme e Tributi Fisco

Il quadro RW senza chiarimenti

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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2010 alle ore 08:00.

La scadenza del 30 settembre per la compilazione di Unico si avvicina. E i contribuenti fanno i conti con una serie di difficoltà in relazione alla compilazione del modulo RW di Unico 2010 (si veda la scehda riportata accanto). Da quando le sanzioni per l'irregolare compilazione hanno raggiunto livelli espropriativi (articoli 12 e 13 bis, comma 7 del Dl 78/2009) e da quando risulta che l'agenzia delle Entrate incrocia (spesso impropriamente) questo modulo con i dati del monotoraggio bancario, l'ansia diffusasi fra professionisti e clienti appare più che fondata.

Dalla lettura delle istruzioni e della circolare 43/E del 2009 emerge che, allo stato attuale, in caso di superamento della soglia cumulativa di 10.000 euro:

- le attività finanziarie estere (cioè quelle emesse da non residenti, i contratti di natura finanziaria con controparti non residenti e i titoli pubblici ed equiparati italiani emessi all'estero) non affidate in gestione o amministrazione a intermediari finanziari italiani devono essere in ogni caso indicate nel modulo RW, a prescindere dal modo di acquisizione (quindi anche per successione o donazione) e anche nel caso in cui l'investimento sia stato fatto per il tramite di un intermediario finanziario italiano che abbia già provveduto al monitoraggio;

- lo stesso accade, da quest'anno, per gli investimenti detenuti all'estero di natura non finanziaria;

- invece, per le attività finanziarie italiane detenute all'estero (cioè, di norma, depositate dal contribuente presso intermediari esteri) il modulo RW si compila solo nell'anno in cui la cessione o il rimborso ha realizzato plusvalenze imponibili.

Uno degli aspetti più critici è emerso in occasione di un'opportuna semplificazione: lo sfoltimento dei codici di investimento all'estero (ora sono solo 18). La semplificazione ha comportato la scomparsa di tutti i codici di flusso (per esempio interessi, dividendi, compensi, affitti, investimenti e disinvestimenti) per cui ci si chiede, ad esempio se:

- nel caso in cui un affitto sia stato accreditato su un conto estero, vada utilizzato il codice 15 (immobili) o 1 (conti correnti);

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Unico 2010 - Istruzioni per l'uso

Unico. Le istruzioni per evitare errori

Tutto quello che c'è da sapere sulla volata finale per le dichiarazioni Unico per evitare errori

Tags Correlati: Agenzia Entrate | Corte di Cassazione | Italia | Normativa sulle libere professioni

 

- nel caso in cui l'affitto sia accreditato su un conto estero da non indicare in RW in quanto si è utilizzata la procedura della circolare 54/E/2002, par. 14, l'importo vada ugualmente comunicato con il codice 15 o non sia del tutto da segnalare;

- nel caso in cui l'affitto sia bonificato direttamente su un conto italiano debba essere comunicato con il codice 15 (interpretandolo come un trasferimento dall'estero relativo a un investimento immobiliare all'estero) oppure non vada segnalato in quanto si tratta di un'operazione "corrente" effettuata tramite intermediario italiano.

Inoltre, considerato che il software dichiarativo non consente di indicare nella sezione III (trasferimenti da, verso e sull'estero) importi con segno negativo, non è più possibile evidenziare, nel caso in cui si effettui il monitoraggio di operazioni "sull'estero" le "entrate" distintamente dalle "uscite". Ad esempio, se in un anno sono state effettuate vendite di obbligazioni estere depositate in un dosser estero per un milione e acquisti dello stesso tipo per 800.000 euro, si indica nella sezione 1.800 mila euro con il codice 2?

Una terza questione è come vadano segnalati gli accrediti e addebiti in conto corrente estero a fronte di investimenti o disinvestimenti di attività finanziarie o patrimoniali e, cioè, se si debba segnalare il decremento o incremento del conto corrente (con il codice 1) e l'incremento o decremento dell'investimento (con il corrispondente codice della tabella) oppure se sia sufficiente effettuare solo il secondo tipo di comunicazione. Anche in questo caso, un ostacolo alla leggibilità del modulo è certamente dovuto all'impossibilità di usare il segno (-) per i decrementi. Va poi chiarito se vada compilata la sezione III in caso di investimento o disinvestimento di attività estere quando la controparte sia un residente e, simmetricamente, se vada compilata la sezione II quando un'operazione con controparte non residente riguardi un investimento in attività italiane.

I problemi aperti
1) Devono essere indicati nel modulo RW gli acconti versati a non residenti per l'acquisto di beni all'estero?

2) Come si compila il modulo nel caso in cui un acquisto sia finanziato con un mutuo contratto all'estero?

3) I pagamenti fatti a residenti per acquistare beni esistenti all'estero devono essere indicati nella sezione III?

4) Un immobile localizzato in Italia o le quote di una srl italiana intestate fiduciariamente a un non residente rientrano fra gli investimenti all'estero e le attività estere di natura finanziaria suscettibili di produrre redditi di fonte estera da indicare nel modulo RW?

5) I frontalieri e i dipendenti pubblici che lavorano allestero sono esonerati dall'obbligo di compilare il modulo RW per le tutte attività finanziarie (articolo 38, comma 13, lettera b del Dl 78/2010) o solo per i conti correnti alimentati esclusivamente con gli stipendi esteri (circolare 48/E/2009 e 11/E/2010)? Perché queste categorie sono privilegiati rispetto agli altri residenti (dipendenti e autonomi) che lavorano all'estero?

6) Nel caso in cui su un conto o un deposito all'estero intestato a un residente vi sia la delega di un altro residente, entrambi devono compilare il modulo RW (Cassazione, sentenza n. 17051 del 21 luglio 2010)?

7) Quale valore deve essere indicato quando l'investimento estero non sia stato effettuato mediante pagamento di un corrispettivo in denaro (ad esempio, in caso di conferimento, acquisto per donazione o successione, permuta, beni patrimoniali il cui costo non è più documentabile)?

8) Esiste un criterio per stabilire quali siano gli investimenti di natura "non finanziaria" detenuti all'estero che devono essere indicati nel modulo RW?

9) Un finanziamento infruttifero in euro verso un non residente erogato alla pari o acquistato al nominale deve essere indicato nel modulo RW? In che modo potrebbe essere suscettibile di produrre redditi di fonte estera imponibili in Italia?

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