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Norme e Tributi Approfondimenti

Costi più alti per una Cassa su tre

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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2010 alle ore 08:03.


Notai, giornalisti, commercialisti: le Casse di previdenza di queste tre categorie sono quelle con i maggior costi di struttura pro-capite. Non solo. Il divario tra i primi due in graduatoria è molto elevato: si passa dagli 8.137 euro della Cassa del notariato ai 1.609 euro dell'Inpgi, l'istituto dei giornalisti. Viceversa i più virtuosi sono gli enti pensione dei farmacisti (160 euro pro capite), geometri (230) e medici (246).
Questa è la fotografia che emerge dall'analisi sui conti 2009 delle Casse di previdenza; analisi che ha considerato i costi di gestione, ovvero tutte le spese di struttura (gestione dei conti, indennità di maternità, personale, organi statutari, di consulenza, amministrativi) in relazione al totale degli iscritti e dei pensionati. Sono state escluse da questa elaborazione le pensioni erogate nell'anno e gli oneri per gli ammortamenti e gli accantonamenti. L'analisi ha consentito di verificare quanto le Casse previdenziali siano sensibili alla capacità di contenere il livello di spesa attraverso razionalizzazioni e riduzioni dei costi di struttura. Obiettivo: una maggior efficienza economica e la sostenibilità dei conti per il futuro.
L'analisi della variazione percentuale mostra una crescita delle spese di gestione comune a molte Casse, tra cui anche la Cassa forense che passa dagli 81 milioni di costi del 2008 ai 93 milioni del 2009. Fanno eccezione l'Enpals (ente dei lavoratori dello spettacolo), i cui costi operativi sono calati del 30,86% dal 2008 al 2009; la Cassa ragionieri, le cui spese sono diminuite dell'11,99% in un anno; l'ente del notariato (-6,36%), l'InarCassa (-4,99%), l'ente dei medici Enpam (-6,63%) e l'Enpacl dei consulenti del lavoro, i cui costi operativi scendono sensibilmente (-1,61%).
Le spese dei notai
Nonostante la diminuzione della spesa nell'ultimo anno (ottenuta grazie a una politica di riduzione dei costi perseguita negli ultimi anni), la struttura dei notai resta molto onerosa, soprattutto in presenza del più basso numero tra iscritti e pensionati.
La diminuzione registrata nel 2009 riguarda soprattutto il versante del personale dove i costi, rispetto al 2008, sono scesi del 6,9 per cento. In decisa crescita, invece, i costi per servizi vari (+ 29,5%) con le spese di rappresentanza più che triplicate e con quelle di pubblicazione del notiziario trimestrale di informazione che ammontano a 148.501 euro. Una cifra che comprende, nel 2009, anche la spesa straordinaria per la riproduzione di 10mila copie di un libro in occasione del 90° anniversario della Cassa (58mila euro). Da segnalare che i costi dei notiziari sono un capitolo di spesa presente sui conti di quasi tutti gli enti.

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Inpgi e commercialisti
Passando ai giornalisti c'è da leggere con attenzione la relazione dei sindaci: dal documento dell'organismo di vigilanza interno dell'Inpgi emergono alcune importanti considerazioni sui costi di struttura. In particolare viene segnalato che il calo delle spese per gli organi statutari (-16,4%) è dovuto al maggior onere sostenuto nel 2008 in occasione delle elezioni: depurando tale effetto in realtà «vi è un significativo incremento pari all'8,8 per cento». I sindaci evidenziano pure la crescita delle spese per il personale (+8,69%) considerando sia le dinamiche salariali (che incidono per il 4,47%) sia gli oneri connessi all'uscita del precedente direttore generale.
Seppur con un grande distacco, i commercialisti si posizionano al terzo posto e presentano un costo pro-capite pari a 759 euro, in aumento rispetto al 2008. Un incremento spiegato così: due anni fa la Cassa ha dovuto fare i conti con i maggiori oneri relativi alle prestazioni assistenziali passate da un milione di euro del 2008 ai 3,36 milioni riferibili soprattutto agli interventi economici conseguenti al sisma in Abruzzo.
I costi dei periti industriali
Tra le altre categorie, da segnalare il deciso aumento dei costi per l'Eppi, la Cassa dei periti industriali che rispetto al 2008 ha segnato un balzo del 20% con una spesa costo pro-capite passata da 432 a 500 euro a fronte di un aumento del numero degli iscritti e pensionati del 4% circa. In crescita del 16%, su base annua, gli emolumenti relativi agli organi collegiali dell'ente e le spese per varie consulenze più che raddoppiate rispetto al 2008. Balza all'occhio l'aumento (+237%) delle consulenze tecniche finanziarie tra le quali sono comprese 200mila euro quale compenso per l'attività professionale di advisor corrisposte a tre società professionali. Sostenuta anche la spesa per convegni seminari in aumento del 141% controbilanciata però dalla riduzione pari all'82% delle spese per la formazione del personale.
La virtù dei farmacisti
La spesa pro-capite più bassa tra le Casse di previdenza è quella dell'Enpaf, l'ente dei farmacisti: una posizione conservata dal 2007 al 2009. Ci sono però due elementi da evidenziare. Uno quantitativo: il numero di iscritti e pensionati è tra i più alti e consente di spalmare su moltissime teste i costi della struttura (si veda l'appello all'unificazione delle Casse di Elsa Fornero pubblicato sul Sole 24 Ore del 27 agosto). In secondo luogo c'è da evidenziare che, rispetto al 2009, l'Enpaf ha registrato il più consistente incremento delle spese tra tutti gli enti (+27,5%) determinato dall'aumento indennità di maternità. Plauso per Enpaf anche da parte del collegio sindacale che premia gli amministratori per la riduzione delle consulenze e raccomanda, per il futuro, che le spese per consulenze professionali e legali «siano sempre effettuate nei limiti più contenuti possibili».
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