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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2010 alle ore 10:56.
C'è già grande fermento, tra imprese e consulenti, per l'emanazione da parte del ministero dello Sviluppo economico dei bandi attuativi del regime d'incentivazione approvato con decreto del 23 luglio 2009 (quello, in pratica, che ha sostituito la 488/92). Ormai dovrebbe mancare veramente poco all'avvio della procedura per l'assegnazione di 500 milioni di euro di aiuti allo sviluppo del sistema produttivo del Mezzogiorno. Dal novantesimo giorno successivo alla pubblicazione dei decreti in Gazzetta, e fino al 210° giorno da tale data, saranno aperti i termini per la presentazione delle domande (il decreto relativo a biotecnologie, apparecchiature elettriche e alimenti è stato pubblicato proprio ieri in «Gazzetta»).
La procedura di attuazione "valutativa a sportello" preoccupa, però, i potenziali beneficiari. Le istanze saranno esaminate in base all'ordine cronologico di presentazione (vale la spedizione telematica) e fino a esaurimento dei fondi stanziati per i singoli interventi (100 milioni di euro per il bando sull'industrializzazione dei risultati di R&S, 300 milioni per quello a sostegno della produzione di beni funzionali allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e al risparmio energetico nell'edilizia, 200 milioni per quello diretto al perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale nei settori alimentare, apparecchiature elettriche e biotecnologie). I programmi di investimento ammissibili devono essere di importo non inferiore a 1,5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni.
Il programma di investimento presentato, oltre a essere completo di tutta la documentazione di supporto richiesta dai bandi, dovrà rispondere in pieno ai requisiti imposti con riferimento a beneficiari, tipologia di programmi agevolabili e spese ammissibili; l'istruttoria sarà condotta dall'istituto gestore (l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa spa).
Le agevolazioni, che consistono in un finanziamento agevolato e un contributo a fondo perduto, sono destinate alle imprese di qualsiasi dimensione che, alla data di presentazione della domanda, risultano già iscritte al registro imprese e che si trovano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti civili. È, inoltre, fondamentale l'applicazione del regime di contabilità ordinaria e delle disposizioni normative in materia di edilizia, urbanistica, del lavoro e della prevenzione degli infortuni. Per le pmi è prevista una riserva del 60% delle risorse disponibili. Un ulteriore 20% è destinato alle imprese dei distretti produttivi che aderiscono ad accordi di collaborazione e a imprese cha hanno sottoscritto un contratto di rete.