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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2010 alle ore 08:01.
Il giurista d'impresa non può godere della stessa tutela della riservatezza accordata all'avvocato. A questa conclusione è approdata la Corte di giustizia europea nella causa C-550/07 che ha respinto la tesi di una multinazionale del ramo chimico sottoposta ad accertamenti della Commissione europea per possibili pratiche anticoncorrenziali. Durante l'esame dei documenti raccolti dai rappresentanti della Commissione era nata una controversia su due mail scambiate tra il direttore generale della società e un avvocato iscritto all'ordine forense olandese, ma componente del servizio giuridico della società. Dopo aver analizzato i messaggi di posta elettronica, la Commissione aveva concluso che questi non erano tutelati dalle forme di protezione della corrispondenza tra avvocato e cliente.
Una posizione che ora è stata confermata dalla pronuncia dei giudici europei che hanno, innanzitutto, precisato come la qualità di avvocato indipendente rappresenta la conseguenza di una professione forense avvertita come elemento di collaborazione all'amministrazione della giustizia e come attività indirizzata a fornire, in piena indipendenza, assistenza legale al cliente. Ne deriva che il requisito di indipendenza implica l'assenza di qualsiasi rapporto d'impiego tra l'avvocato e il suo cliente, e che, pertanto, la tutela offerta dall'ordinamento sulla base del principio della riservatezza non si estende agli scambi all'interno di un'impresa o di un gruppo con avvocati interni.
La Corte sottolinea come l'avvocato dipendente da un'impresa, nonostante la sua iscrizione all'ordine forense e i vincoli professionali che ne derivano, non è in possesso dello stesso grado di indipendenza dal suo datore di lavoro di cui gode invece un avvocato che lavora in uno studio legale esterno. La condizione di lavoratore subordinato, o parzialmente subordinato, non permette al giurista d'impresa di prendere le distanze dalle strategie commerciali del suo datore di lavoro e condiziona la sua capacità di agire con indipendenza professionale. Il giurista d'impresa può essere chiamato a svolgere altri compiti, (come nella fattispecie, quello di coordinatore per il diritto della concorrenza) che possono incidere sulla politica commerciale dell'impresa: funzioni che non possono che rafforzare gli stretti legami dell'avvocato con l'azienda.