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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2010 alle ore 08:00.
Giuseppe Maccarone
I lavoratori, in particolare i più giovani, non devono perdere di vista la possibilità di costruirsi una seconda pensione. Il graduale calo del sostegno derivante dalla pensione pubblica non è più un mistero per nessuno. La corsa al ribasso delle prestazioni è iniziata con l'introduzione della pensione calcolata con il sistema contributivo (destinato a sostituire quello retributivo).
Anche la recente manovra d'estate (decreto legge 78/2010) ha apportato stringenti modifiche alle regole per ottenere la pensione. Il risultato è poco confortante: le pensioni corrispondenti più o meno all'80% dell'ultima retribuzione stanno per essere soppiantate da un trattamento inferiore che – nelle ipotesi più favorevoli – garantirà ai giovani una pensione del 60 per cento.
L'insufficienza del sistema pensionistico ha indotto l'adozione di politiche per lo sviluppo del cosiddetto secondo pilastro, vale a dire la previdenza complementare, a cui se ne può affiancare anche un terzo, costituto da forme assicurative private. Va da sé, che lo Stato non può farsi carico dei costi per la seconda pensione e, così, il relativo onere è stato posto a carico delle aziende e dei lavoratori i quali possono destinare a tale finalità, anche il loro trattamento di fine rapporto (Tfr).
L'utilizzo della "liquidazione" ai fini previdenziali contrasta con la consolidata tradizione che, da sempre, vede il Tfr come il "gruzzoletto" su cui fare riferimento quando, a fine carriera, si lascia il lavoro oppure nei casi di bisogno. Il timore di perdere questa boa di salvataggio potrebbe costituire un ostacolo per l'integrazione della futura pensione. Tuttavia, occorre ricordare che il legislatore ha tenuto conto di tutto questo e ha previsto, a carico dei fondi di previdenza complementare, una serie di prestazioni che contribuisce a tranquillizzare il lavoratore che decide di iscriversi.
Rendita e capitale
Al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento, il lavoratore - oltre ad avere la possibilità di cominciare a ricevere la classica rendita (pensione) – può scegliere di incassare immediatamente la metà di quanto accumulato presso il fondo. I vecchi iscritti possono invece avere indietro il 100% del capitale.