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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2010 alle ore 08:04.
La circolare 45/E/2010 ha chiarito che, ai fini del monitoraggio fiscale, il contribuente deve riportare il costo storico dell'attività finanziaria o dell'investimento come risultante dalla relativa documentazione probatoria, maggiorato degli eventuali oneri accessori (ad esempio, spese notarili e oneri di intermediazione), ad esclusione degli interessi passivi. Nella circolare è stato, altresì, precisato che il costo storico deve essere indicato per intero indipendentemente dall'eventuale finanziamento richiesto per l'acquisto del bene. Pertanto, nel caso di acquisto di un immobile all'estero, con un corrispettivo di 200mila euro, finanziato parzialmente con un mutuo di 120mila euro, il contribuente dovrà indicare nella sezione II del quadro RW l'intero importo dell'investimento (pari a 200mila euro) a prescindere dalla somma erogata dall'istituto di credito.
In realtà, il problema della valorizzazione delle attività (patrimoniali e finanziarie) è stato sollevato - dato il silenzio delle istruzioni a Unico 2010 sul punto - soprattutto con riguardo agli investimenti esteri effettuati senza il pagamento di un corrispettivo in denaro; è il caso, ad esempio, delle attività (patrimoniali o finanziarie) acquisite mediante conferimento, donazione, successione o permuta.
Sulla questione, le Entrate hanno affermato che in tali casi, ai fini dell'individuazione del costo, si deve fare riferimento alle specifiche disposizioni contenute nel Tuir. Ad esempio, in caso di immobili o partecipazioni acquisite per donazione, deve essere indicato come costo il prezzo di acquisto o di costruzione sostenuto dal donante (articolo 68, commi 1 e 6, del Tuir). Mentre, per i titoli azionari o obbligazionari ricevuti per successione deve essere indicato il valore definito o, in mancanza, quello dichiarato agli effetti dell'imposta di successione e, per i titoli esenti da tale imposta, il valore normale alla data di apertura della successione (articolo 68, comma 6, del Tuir).
Resta da chiarire, invece, quale sia il valore da indicare nel modulo RW nel caso in cui gli immobili siano stati acquisiti per successione. Per tali immobili, infatti, non vi è una specifica disposizione nell'ambito del Tuir, dato che gli stessi non generano plusvalenze imponibili in caso di cessione. Pertanto, andrebbe chiarito se gli immobili in successione possano essere valorizzati al costo presso il defunto, se documentabile, o bisogna fare riferimento al valore definito o dichiarato ai fini dell'imposta di successione o al valore normale.
