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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2010 alle ore 08:02.
ROMA
Compensazione debiti-crediti e certezza sui tempi di pagamento della pubblica amministrazione. Sono due punti nuovi dello Statuto delle imprese che viaggia alla Camera, in commissione attività produttive. Il testo bipartisan – primo firmatario Raffaello Vignali del Pdl – punta a promuovere misure fiscali e anti-burocrazia a difesa delle piccole e medie imprese e con alcuni emendamenti approdati in commissione, e in alcuni casi già votati, sta leggermente cambiando volto. Approvato l'emendamento che, sempre sotto forma di delega (da esercitare entro 18 mesi), prevede la possibilità per le imprese creditrici nei confronti della pubblica amministrazione di compensare i crediti con i debiti a loro carico relativi a «obbligazioni tributarie». La pubblica amministrazione comunque è «obbligata» a liquidare i pagamenti dovuti alle imprese fornitrici di beni e servizi entro 60 giorni dalla scadenza dei termini contrattuali. Superato questo termine, scattano gli interessi di mora. Via libera anche al l'emendamento che prevede «la più ampia applicazione del principio del silenzio-assenso» nell'ambito dei procedimenti amministrativi che secondo quanto stabilisce lo Statuto possono essere sospesi per una volta sola e al massimo per un mese.
Tra le proposte ancora da esaminare quella sulla delega al governo, da esercitare in due anni, per la riforma fiscale per facilitare l'attività delle pmi. Obiettivo che sostituirebbe quello iniziale di porre un tetto alle imposte sulle società.
Va ricordato che lo Statuto delle imprese finora ha avuto un iter molto rallentato. Un anno di stop and go con la ripresa dei lavori alla Camera in questi giorni. Il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive alla Camera Andrea Lulli, tra i firmatari del testo bipartisan, osserva che «si potrebbe chiudere alla Camera entro la fine dell'anno e per noi in linea di massima il lavoro che si sta facendo va bene anche se è ovvio che su alcuni punti ci sono delle differenze di opinione». Di certo, l'esito della proposta di legge appare legato a filo doppio alla soluzione del confronto interno alla maggioranza. Sarà da verificare inoltre, se verrà nominato in tempi brevi il titolare dello Sviluppo economico e in che misura il testo sarà sinergico con le iniziative del governo. Ad esempio sul tema dello Small business act, il documento europeo a favore delle piccole e medie imprese recepito in Italia con una direttiva della presidenza del consiglio.