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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2010 alle ore 08:06.
Dalle maxi penali al possibile "maxi sconto". La saga delle super multe da 98 miliardi, inflitte dalla Corte dei conti a dieci concessionari delle new slot nel maggio del 2007, dopo le pronunce del Tar, quelle della Cassazione e una commissione parlamentare di inchiesta, si arrichisce di un nuovo capitolo.
La terza sezione consultiva del Consiglio di Stato ha fornito un parere al ministero dell'Economia sulle modalità di calcolo delle penali che sono previste dalla convenzione fra Monopoli e concessionari per il mancato collegamento alla rete telematica gestita dallo Stato dei nuovi apparecchi da intrattenimento. I giudici di Palazzo Spada arrivano a concludere che «il limite massimo delle penali irrevocabili al concessionario non dovrebbe essere comunque superiore all'11% del valore medio del compenso per la gestione telematica degli apparecchi da gioco spettante al concessionario nello stesso anno». Non solo.
«Il compenso per la gestione telematica degli apparecchi di gioco, che i titolari dei nulla osta rilasciati fino al luglio 2004 hanno corrisposto ai concessionari nella fase di avvio del nuovo regime degli apparecchi – scrive ancora il Consiglio di Stato – è stimato in una percentuale oscillante da un minimo dello 0,25% a un massimo dell'1,2 per cento». In questo senso va letto, dunque, il richiamo ai principi di ragionevolezza e proporzionalità e di perseguimento dell'effettività della sanzione che, secondo i giudici amministrativi, rendono razionale il riferimento al "compenso" per la gestione telematica.
Un meccanismo di calcolo ben lontano da quello adottato dalla Corte dei conti nell'applicare tre anni fa le penali per danni erariali.
Secondo i calcoli elaborati dall'agenzia specializzata Agipronews, ad esempio, solo per il 2004 - uno degli anni nel mirino della Corte dei conti (presso la quale proprio lunedì 11 si terrà la prima udienza del processo contabile ai dieci concessionari) - gli incassi furono pari a 4.474 milioni di euro.
Calcolando un compenso medio dell'1% ai dieci concessionari (circa 44 milioni), la multa per il mancato collegamento delle macchinette non potrebbe superare - secondo la modifica proposta da Aams e avallata ora con il parere del Consiglio di Stato - i 4,8 milioni di euro complessivi.