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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2010 alle ore 13:40.
Dilazione delle entrate iscritte a ruolo più semplice e con meno vincoli, in un momento in cui la crisi economica rende difficile per i contribuenti il pagamento dei debiti fiscali in un'unica soluzione, alle prescritte scadenze fissate dalla legge. Questa regola di condotta, sollecitata anche da recenti pronunce dei giudici (tra le altre, Cassazione, sezioni unite, sentenza 20778/2010), dovrebbe essere osservata dagli agenti della riscossione «per venire incontro alle necessità del debitore» ed evitare che imprese e lavoratori autonomi possano subire azioni invasive in seguito al mancato pagamento delle somme richieste con le cartelle.
Del resto, come ha più volte evidenziato anche Equitalia, la finalità del servizio è proprio quella di mettere in condizioni cittadini e imprese di pagare ratealmente i debiti in un momento di congiuntura economica sfavorevole.
Le regole per la dilazione
È prevista una procedura semplificata per le somme dovute al Fisco inferiori a 5mila euro: in questi casi non è richiesta la prova del debitore di trovarsi in condizioni di difficoltà economica ed è ridotta al minimo la discrezionalità dell'agente. Sono state infatti fissate delle soglie cui corrisponde un numero di rate massimo (si veda il grafico accanto). Solo se il debito supera i 5mila euro, per beneficiare della dilazione il richiedente deve fornire la prova di trovarsi in condizioni economiche disagiate.
Tuttavia, anche se il contribuente non rientra nei parametri stabiliti, può sempre dimostrare quali fattori hanno inciso negativamente sulla propria situazione reddituale e patrimoniale. Per esempio: cessazione del rapporto di lavoro, esborso di somme per curare una grave patologia, scadenza di obbligazioni pecuniarie, anche riferite al pagamento di tributi e contributi. Se l'istanza di dilazione viene accolta, il debitore è obbligato a effettuare i pagamenti delle rate secondo il piano di ammortamento.
Rateazione senza garanzie
Bisogna ricordare che i contribuenti non sono più tenuti a fornire garanzie agli agenti della riscossione per ottenere la dilazione delle somme iscritte a ruolo superiori a 50mila euro, anche se le istanze per la concessione del beneficio sono state presentate prima dell'entrata in vigore del Dl 112/2008 che ha eliminato questo vincolo. Per le fidejussione già presentate prima del varo di questo provvedimento, nel caso in cui il debitore sia inadempiente, gli agenti possono procedere alla riscossione coattiva nei confronti del garante.