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Norme e Tributi Fisco

La denuncia entro l'anno depotenzia le verifiche

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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2010 alle ore 06:42.


MILANO
Niente sanzioni per i contribuenti che effettueranno entro la fine dell'anno la comunicazione dell'agenzia delle Entrate relativa alla documentazione del transfer pricing, nel caso scatti una verifica, anche precedente alla comunicazione, ma posteriore al provvedimento delle Entrate di fine settembre. Il chiarimento potrebbe venire con la circolare dell'Agenzia ormai di imminente pubblicazione (si vedano le dichiarazioni in tal senso del direttore Accertamento delle Entrate, Luigi Magistro, a «Il Sole 24 Ore» del 16 ottobre). L'imminenza della pubblicazione è stata confermata ieri dall'agenzia delle Entrate, in occasione del convegno organizzato, ieri a Milano, dalla cattedra di diritto tributario dell'università Cattolica del professor Marco Miccinesi e da Optime formazione.
La circolare segue il provvedimento delle Entrate di fine settembre. Per Miccinesi: «il provvedimento adegua il nostro agli ordinamenti tributari più avanzati. Soddisfa l'interesse pubblico di conoscere preventivamente la situazione documentale del soggetto da controllare, e quindi i controlli risultano agevolati. È soddisfatto l'interesse privato, non solo per l'esenzione dalle sanzioni, ma anche perché si imporrà all'amministrazione un onere di motivazione e prova ben più complesso di quello fino ad oggi assolto con il ricorso a strumenti indiziari».
Secondo la prossima circolare i contenuti della documentazione dovranno rispondere a un'analisi rigorosa, nel segno "della ragionevolezza". Nel senso che l'agenzia non sembra intenzionata a prendere per buone documentazioni approssimative, ma allo stesso tempo inviterà i propri uffici alla moderazione. In particolare, come ha precisato il provvedimento dell'agenzia delle Entrate di fine settembre, una "lacuna" nell'informazione che non comprometta la possibilità dell'amministrazione di effettuare con correttezza i propri controlli non farà considerare insufficiente la comunicazione.
Un'esigenza emersa durante il convegno è quella di una standardizzazione degli accertamenti, comprendendo anche una pubblicazione (fatte salve le esigenze di riservatezza) delle best practices. In attesa di una riflessione su questo argomento, la circolare dovrebbe richiamare, per le imprese, l'opportunità di sottoporre la propria politica in materia di prezzi di trasferimento a ruling internazionale in modo effettuare a una specie di "controllo preventivo".

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Tags Correlati: Agenzia Entrate | Francesco Pistolesi | Giammarco Cottani | Luigi Magistro | Norme sulla giustizia | Ocse |

 

La questione degli anni pregressi, al momento, è una delle preoccupazioni maggiori degli operatori fiscali. La circolare dovrebbe risolvere il nodo delle verifiche avviate prima del 28 settembre e sulle quali magari c'è un accertamento in corso o un contenzioso in atto. A questo proposito Francesco Pistolesi dell'università di Siena ha sostenuto che «la documentazione conforme al provvedimento del direttore dell'Agenzia è divenuta riferimento primario in materia di prova dei prezzi di trasferimento», anche con riferimento ai periodi anteriori all'entrata in vigore.
C'è poi il problema della retroattività o meno della direttiva del luglio del 2010 dell'Ocse rispetto alla documentazione degli anni pregressi. Secondo Giammarco Cottani, dell'unità Prezzi dei trasferimento dell'Ocse, l'orientamento prevalente è per il sì, visto che si tratta di un chiarimento rispetto alla precedente versione del documento. Nelle prossime settimane – ha annunciato Cottani – l'organizzazione avvierà un nuovo progetto per la considerazione degli aspetti legati agli intangibili nella valutazione del transfer price.
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