Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2010 alle ore 06:40.
«Le cose non dovevano e non potevano andare così». A parlare è un notaio che insegna in una delle tante scuole di preparazione all'esame e ne conosce bene i meccanismi: «Non ci si aspetta certo che i magistrati o i funzionari ministeriali membri della commissione preparino le tracce. Spesso è il presidente a motivare i membri in base alla loro specializzazione, di cui dovrebbe essere a conoscenza, ma naturalmente tutti possono portare proposte. Così la mattina della prova, alle 6, ne sono state preparate 10-15».
Da quelle viene fuori la terna «e ci può anche stare che una traccia ricordi qualche esercizio già eseguito nelle scuole di preparazione, altrimenti a cosa servirebbero le scuole? Però le tracce della scuola Anselmi e quelle del concorso erano assolutamente identiche, nemmeno erano stati modificati i nomi». «La mia impressione – continua la nostra fonte, che preferisce restare anonima – è che cose fatte in modo così approssimativo non possano nascondere la volontà di deviare le prove».
La disorganizzazione sarebbe provata anche dagli orari: «Membri di commissione – spiega – sono stati visti aggirarsi nei corridoi degli alberghi ancora alle 7 del mattino e oltre, anche sino alle 9, quindi come avrebbero potuto discutere ed elaborare seriamente delle tracce per presentare la terna alle 11.30 come è avvenuto?».
La spiegazione sembra semplice, anche se il verbale della commissione spiegherà certo questa rapidità: le tracce erano state preparate prima. «Forse è stato maldestramente affidato il compito di fare proposte a un solo commissario, quello sbagliato, che non sapeva come fare. Così ha cominciato a chiedere a destra e a manca, nei giorni precedenti, ha raccolto tracce già fatte e non ha pensato che poteva essercene una utilizzata così di recente».
Nessuna malafede, quindi, piuttosto «faciloneria». E forse anche gli altri commissari non hanno voluto lambiccarsi il cervello. Ma rischiano. Perché firmano un verbale dove attestano che la traccia è stata formulata quella mattina. È un atto pubblico. E questo evidentemente è stato fatto con leggerezza: io non firmerei mai una cosa del genere dato che non ho né formulato né discusso e magari neppure visto la traccia proposta».