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Bentornata, famiglia

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2010 alle ore 09:56.

«Se hai scavato una voragine sotto i piedi, la soluzione non è smettere di scavare, ma moltiplicare gli sforzi per uscire dal burrone, arrampicandosi con le unghie e con i denti». Sinceramente vostro, James J. Heckman, professore dell'Università di Chicago e premio Nobel per l'Economia.

La lettera che si chiude con queste parole era appena stata indirizzata all'amministrazione Obama che già aveva scatenato migliaia di commenti nei siti del New York Times e dell'Huffington Post, qualche settimana fa. Chiedeva di aumentare i fondi, nel budget americano 2011, per il supporto alle famiglie con figli sotto i cinque anni.

Attraverso nuovi studi, pubblicati in ben dieci paper prodotti quest'anno, il Nobel dimostra infatti che sostenere gli sforzi educativi delle famiglie con bimbi piccoli genera un ritorno dell'investimento del 7-10% all'anno. Perché il bambino sostenuto con programmi di qualità della scuola materna e fuori sarà un cittadino di maggior successo, di istruzione superiore, che guadagnerà di più, pagherà più tasse e peserà meno sull'assistenza sanitaria (essendoci una correlazione inversa tra livello di educazione e i maggiori fattori scatenanti malattie gravi: obesità e fumo).

Dunque, investire sui nostri figli conviene, persino mentre siamo sul fondo della voragine del debito e del deficit pubblico, scavata in molti paesi sviluppati e aggravata dalla grande crisi economica. «Ma continuare a tagliare i costi sociali o star fermi sul fondo del burrone aspettando che passi la bufera non è una valida strategia – avverte James Heckman, raggiunto via e-mail dal Sole 24 Ore –. Aiutare le famiglie con bambini piccoli può ridurre gli squilibri sociali ed economici e far conseguire risparmi al servizio sanitario nazionale, anche in Italia: nel lungo periodo, salva vite umane e fa risparmiare. È un imperativo morale con un ritorno economico certo».

E sono proprio i nuclei con minori, quelli con fragilità sociali conclamate e quelli con disabili o anziani non autosufficienti al centro della prima bozza del Piano nazionale di politiche per la famiglia, che sarà discussa nella tre giorni di Milano. Il documento preparatorio, elaborato dopo lunghe riflessioni dall'Osservato nazionale sulla famiglia, verrà analizzato, corretto e arricchito dagli stakeholder chiamati a raccolta dal sottosegretario Carlo Giovanardi. Il luogo di riflessione è la Conferenza nazionale sulla famiglia, inaugurata oggi dal governo, dalla quale dovrà uscire il documento base per lanciare un piano finalmente omogeneo di interventi.

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Tags Correlati: Benedetto XVI | Carlo Giovanardi | Cisl | Giovanni Paolo II | Giulio Tremonti | Ipsos | Istat | Italia | James J. Heckman | Normativa sulla famiglia | Osservato | Silvio Berlusconi

 

Sullo sfondo, le restrizioni del bilancio statale, che però non impediscono, ha fatto notare di recente il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, di far risparmiare alle famiglie italiane 18,3 miliardi di euro, attraverso i complicati meccanismi delle esenzioni fiscali (per carichi di famiglia, spese mediche, assistenza agli invalidi, in primis). Sullo sfondo ci sono anche le annunciate riforme del fisco e del federalismo: stato e regioni uniranno le forze per sostenere la famiglia, è stato annunciato all'avvio del tavolo di confronto con le parti sociali. Intanto, la Cisl a quel tavolo ha presentato la proposta del nuovo assegno familiare, mentre il Forum delle associazioni familiari appena ammesso alla discussione riproporrà la sua proposta per un fisco più equo con le famiglie. Quel progetto denominato Fattore famiglia, spinto anche dalla Chiesa e che piace al dipartimento di Giovanardi, realisticamente potrebbe avere più chance di applicazione del discusso quoziente familiare, zavorrato dagli alti costi e dalle critiche della maggior parte degli economisti italiani.


Insomma, di famiglia si riprende a parlare concretamente. E il clima da campagna elettorale perpetua stavolta c'entra poco. C'è che le famiglie italiane sono state colpite dalla crisi in modo inconfutabile, come hanno di recente ricordato i dati Istat e i ricercatori dell'Ipsos: una su quattro segnala che qualcuno del suo nucleo ha perso il lavoro o ha subìto delle condizioni peggiorative e che negli ultimi 12 mesi, invece di risparmiare, si è ritrovata con un saldo negativo e si è indebitata o ha eroso il risparmio pregresso. Una situazione difficile, che ha spinto persino la Conferenza episcopale italiana, nei recenti Orientamenti pastorali, a sostenere che «la famiglia soffre di gravi condizionamenti esterni: il sostegno inadeguato al desiderio di maternità e paternità, pur a fronte del grave problema demografico, la difficoltà a conciliare l'impegno lavorativo con la vita familiare, a prendersi cura dei soggetti più deboli, a costruire rapporti sereni in condizioni abitative e urbanistiche sfavorevoli».
Ecco perché Il Sole 24 Ore dedica oggi questo Rapporto al tema dello sviluppo sociale sostenibile, in uno scenario complesso e ricco di sfide.

Uno scenario, quello italiano, di de-natalità, di fisco non commisurato al numero dei figli, di welfare con scarse risorse (eroso com'è dagli ammortizzatori sociali per salvare posti di lavoro), di eccessiva percentuale di famiglie monoreddito (per lo scarso livello occupazionale delle donne nel Mezzogiorno), di ripresa economica fragile senza occupazione.

Ma nel quadro problematico emergono anche segnali di rinnovamento, come il riaffermarsi del welfare aziendale, della responsabilità sociale d'impresa, delle reti associative familiari, della riforma delle istituzioni. Non a caso, società civile, mercato e stato sono i tre soggetti chiave, identificati sia da Giovanni Paolo II nella Centesimus annus sia da Benedetto XVI nella Caritas in veritate. E altre idee per uno sviluppo sociale sostenibile giungeranno dai lavori preparatori del VII Incontro mondiale delle famiglie, che si svolgerà a Milano nel 2012: la Diocesi ambrosiana ha già avviato riflessioni interessanti sul tema «La Famiglia: il lavoro e la festa».

Nell'attesa, Milano riflette su questi temi nel corso della Conferenza nazionale di oggi. Nella speranza che le recenti polemiche attorno al premier Silvio Berlusconi e le tensioni nella maggioranza non oscurino il dibattito su misure molto attese: un fisco più equo, nuove politiche per la casa, aiuti al bilanciamento tra tempi di vita e di lavoro, potenziamento del Fondo nazionale delle politiche per la famiglia. Questo, poi, è un tasto dolente, dopo il taglio dai 186 milioni di euro del 2010 ai 52 milioni del 2011 contenuto nel disegno di legge di stabilità varato dal governo e ora all'esame del parlamento (e la conseguente battaglia di Carlo Giovanardi per portarlo almeno a 90 milioni).

Sono questi i temi del Rapporto Sviluppo sostenibile del Sole 24 Ore di oggi. La speranza è - per dirla con James Heckman - che dalla voragine del deficit ci sia comunque la voglia di riemergere, con le unghie e con i denti. «Quelle unghie e quei denti altro non sono che gli investimenti nei nostri figli: ricordiamocelo, mentre tagliamo la spesa sociale per fronteggiare i deficit di bilancio», ammonisce il premio Nobel.

laura.laposta@ilsole24ore.com
twitter@lauralaposta

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